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Manovra, l'Ue ammonisce l'Italia e altri 8 Stati: "Non in linea con il tetto di spesa" | Gentiloni: invito alla prudenza

Il commissario all'Economia: "Non è una bocciatura". Giorgetti: "Avanti con sano realismo". La Commissione: la riduzione dei sostegni all'energia non utilizzata per il calo del deficit

Bruxelles ammonisce l'Italia, insieme ad altri 8 Paesi, tra cui la Germania, poiché la Manovra 2024 "non è pienamente in linea" con le raccomandazioni del Consiglio Ue.

L'invito a Roma è quello di "tenersi pronta" ad adottare le misure necessarie. L'Italia, secondo l'esecutivo europeo, inoltre si trova di nuovo in squilibrio macroeconomico e secondo l'iter dovrà condurre esami approfonditi con altri 11 Paesi, Germania inclusa. Gentiloni: "Non è una bocciatura ma un invito alla prudenza e all'uso delle risorse".

 

Giorgetti: "Avanti con sano realismo"

 "Accogliamo il giudizio della Commissione - dice il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti -. Tutto come previsto: nonostante l'eredità dell'impatto negativo di energia e Superbonus andiamo avanti con sano realismo". 

 

Eliminazione sostegni energetici non va per calo deficit

 Nella Manovra i risparmi della graduale eliminazione delle misure di sostegno energetico "non verranno interamente realizzati per ridurre il disavanzo pubblico" e questo "rischia di non essere pienamente in linea con la raccomandazione del Consiglio", scrive la Commissione europea nella sua opinione sul documento programmatico dell'Italia. 

 

Target aumento spesa rispettato solo nominalmente

 Il 14 luglio, sulla base delle proposte della Commissione, il Consiglio aveva raccomandato all'Italia un target di aumento nominale della spesa pubblica netta non oltre l'1,3%, dal 2023 al 2024. Su questo punto l'Italia è nominalmente in linea con le raccomandazioni, perché secondo le previsioni economiche d'autunno della Commissione la spesa pubblica netta aumenterà dello 0,9% nel 2024 rispetto al 2023, ben sotto il limite dell'1,3%. 

 

Aumento spesa ben oltre le attese

 In sostanza però, nel pacchetto di avvio del semestre europeo presentato a Bruxelles, la Commissione nota che l'aumento della spesa è stato ben maggiore di quanto appare. Il target dell'1,3%, infatti, era basato sulle previsioni economiche di primavera, che prospettavano un aumento della spesa nel 2023 molto inferiore a quello che si è poi verificato. 

 

 

Aumento sostanziale della spesa pubblica

 Questo perché, dopo che il governo italiano ha deciso una riclassificazione dei crediti d'imposta previsti dal Superbonus edilizio, che da esigibili nel 2023 diventeranno inesigibili nel 2024, si è registrata una forte impennata delle richieste del Superbonus nel 2023, con un aumento sostanziale della spesa pubblica primaria, pari allo 0,8% del Pil in più rispetto a quanto era stato previsto in primavera. 

 

In pratica, la Commissione calcola che, se la raccomandazione sul tetto di spesa per il 2024 fosse stata fatta con i dati reali del 2023, e non sulla base delle previsioni di primavera, l'Italia avrebbe superato il limite per lo 0,6% del Pil. Questo nonostante il fatto che nel 2024 non saranno più esigibili i crediti d'imposta del Superbonus, che comporterà una sostanziale riduzione della spesa pubblica netta rispetto al 2023. "Perciò - si legge al paragrafo 15 del parere della Commissione sui piani di bilancio dell'Italia - la spesa pubblica primaria nazionale netta è valutata come non pienamente in linea con la raccomandazione". 

 

La conclusione su questo punto è che "secondo le previsioni della Commissione, la crescita della spesa primaria netta finanziata a livello nazionale dovrebbe rispettare il tasso di crescita massimo raccomandato nel 2024. Tuttavia, se la spesa netta nel 2023 fosse stata la stessa prevista al momento della raccomandazione, il tasso di crescita risultante dalla spesa netta nel 2024 sarebbe sopra quello raccomandato". 

 

Gentiloni: no bocciatura ma invito alla prudenza

 Commentando l'ammonimento dell'Ue, il commissario Ue all'Economia Paolo Gentiloni spiega: "Per definizione abbiamo un rapporto costruttivo, con il governo italiano così come con i governi dell'Ue in generale. Nel caso del disegno di legge di bilancio la nostra opinione dice che non è pienamente in linea con le raccomandazioni: non si tratta di una bocciatura ma di un invito alla prudenza di bilancio e un invito a usare al meglio le risorse comuni europee. Penso che la valutazione del Documento programmatico di bilancio italiano sia molto chiara, non una bocciatura ma un invito in quelle due direzioni".

 

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