Il ceo tedesco Carsten Spohr spiega il piano: il vettore tedesco ipotizza che la compagnia italiana potrebbe avere 90 aerei (oggi sono 113) se farà una riduzione "realistica" dei costi
12.00 ALITALIA, RISPUNTA LUFTHANSA SRV
La "fase due" del salvataggio di Alitalia si prepara al decollo. La prima indicazione l'ha data il Governo aprendo al controllo straniero, si pensa sempre a Lufthansa, che con tempismo torna a farsi sentire, suggerendo la propria ricetta attraverso il presidente e ceo Carsten Spohr: servono giusto partner e giusta ristrutturazione. Una sorta di candidatura indiretta, che però resta vincolata ai paletti di Francoforte.
Perché Alitalia abbia un futuro bisogna rispettare una regola fondamentale: prima di investire, serve una compagnia ristrutturata e profittevole. E' quanto dichiarato da Spohr ai giornalisti: "Questa è la mia logica quando ho parlato ai player italiani nelle scorse settimane. Altrettanto importante è sapere che questi due fattori non possono andare uno senza l'altro", prosegue il manager con la licenza da pilota, che dal maggio 2014 guida un Gruppo con oltre 135 mila dipendenti, un fatturato vicino ai 36 miliardi e che ha già acquisito altre compagnie europee in crisi come Swiss e Austrian airlines.
Lufthansa è da anni con gli occhi puntati su Alitalia ma non ha mai cambiato il proprio mantra: prima la si ristruttura, poi vi si può iniettare denaro. Su come questa ristrutturazione vada fatta l'idea dei tedeschi, che non intendono sostituirsi al neo commissario con il quale comunque avrebbero già preso dei primi contatti, parte da una considerazione: più si abbassano i costi, più le rotte diventano profittevoli e più servono posti di lavoro.
L'idea è che il numero giusto per Alitalia sarebbe una flotta di 90 aerei (dai 113 di fine 2019) che potrà in un secondo momento anche crescere, come già fatto con Swiss. Guardando al perimetro della nuova Alitalia, invece, i tedeschi pensano ad una newco con dentro attività di volo (passeggeri e cargo) e manutenzione di linea, asset che oggi impiegano più o meno 5-6000 dipendenti.
Domani, intanto, il super commissario Giuseppe Leogrande farà il suo esordio al tavolo al Mise convocato dal ministro Patuanelli con i sindacati: ,si
attende di capire come si tradurrà nei prossimi mesi la nuova rotta della compagnia, all'insegna della riorganizzazione, dopo
due anni e 7 mesi di inutili tentativi di vendita.
Sul tavolo anche la trattativa sulla nuova procedura di cassa integrazione per 1.180 dipendenti fino al 23 marzo 2020: accordo da raggiungere entro il 31 dicembre, quando scade l'attuale cassa.