Meno burocrazia

Riforma disabilità, Inps avvia la fase due: novità per famiglie e persone fragili

Dal 30 settembre parte la seconda fase della sperimentazione: certificati medici digitali, nuove procedure e semplificazioni per cittadini e famiglie. Ecco cosa cambia, in quali province e come prepararsi

29 Set 2025 - 13:01
 © IPA

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La riforma della disabilità entra in una nuova fase. Dal 30 settembre 2025 al 31 dicembre 2026 prende avvio la sperimentazione in nove province italiane, con l'obiettivo di rendere più rapido e trasparente l'iter per il riconoscimento delle prestazioni. L'Inps introduce infatti procedure digitali e criteri uniformi, semplificando i passaggi per famiglie e persone con fragilità. La novità principale è l'avvio del procedimento attraverso il solo certificato medico introduttivo telematico, che sostituisce la domanda amministrativa finora necessaria. Una rivoluzione che riduce la burocrazia e che prepara il terreno all'estensione del modello a tutto il territorio nazionale dal 2027.

Dove parte la seconda fase della riforma

 La sperimentazione riguarda inizialmente alcune aree pilota. Sono coinvolte le province di Alessandria, Genova, Isernia, Lecce, Macerata, Matera, Palermo, Teramo e Vicenza. A queste si aggiungono la Valle d'Aosta e la Provincia autonoma di Trento, ma qui l'Inps non gestirà direttamente i procedimenti.
La scelta di partire da territori diversi tra Nord e Sud Italia punta a testare il nuovo modello su realtà amministrative eterogenee, in vista della futura applicazione nazionale.

Le tempistiche da rispettare

 La fase due della sperimentazione si estenderà fino al 31 dicembre 2026. Dal 1° gennaio 2027, salvo imprevisti, il sistema entrerà in funzione su tutto il territorio nazionale. Attenzione però: chi ha già avviato pratiche con i vecchi certificati nelle province coinvolte deve completare l'invio della domanda amministrativa entro il 29 settembre 2025. Dopo questa data i documenti non saranno più validi e occorrerà ripresentare la richiesta con la nuova procedura.

Come cambia l'avvio del procedimento

 Il punto centrale della riforma è la semplificazione dell'avvio. Non sarà più necessario presentare una domanda amministrativa all'Inps come avveniva finora. Sarà invece sufficiente che il medico certificatore invii online il certificato medico introduttivo. Da quel momento l'Inps aprirà automaticamente il procedimento di accertamento, riducendo tempi e passaggi burocratici.

Procedure digitali e semplificazioni per le famiglie

 Le novità più significative riguardano le famiglie, che avranno meno burocrazia e più strumenti digitali:

  • i cittadini potranno inserire direttamente i propri dati socioeconomici sul Portale della disabilità, usando SPID, CIE o CNS;
  • sarà possibile rivolgersi ai patronati e alle associazioni di categoria per assistenza gratuita nella compilazione;
  • la convocazione alla visita medica arriverà tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, ma sarà visibile anche sul portale online;
  • se il cittadino non si presenta alla visita senza giustificazione, l'assenza sarà considerata rinuncia, ma resta la possibilità di chiedere una nuova convocazione in caso di impedimenti documentati.

Questi passaggi rendono più chiaro e diretto l'iter per ottenere prestazioni economiche e agevolazioni legate alla disabilità e alla Legge 104.

Cosa devono fare i medici certificatori

 Il ruolo dei medici diventa centrale.

  • Chi è già abilitato come “certificatore” potrà usare il proprio profilo per trasmettere i certificati introduttivi relativi ai pazienti residenti nelle province coinvolte.
  • I medici non ancora profilati dovranno invece richiedere l'abilitazione tramite il modulo AP110, disponibile sul portale Inps.
  • Le istruzioni operative ricalcano quelle già adottate nella prima fase di sperimentazione, così da garantire continuità e uniformità.

Come si svolgono le visite e le convocazioni

 Una volta inviato il certificato, l'Inps convoca il cittadino a visita medica. L'avviso arriverà con raccomandata A/R e potrà essere consultato anche online. L'assenza senza giustificazione comporta la chiusura del procedimento, ma è prevista la possibilità di richiedere una nuova data.
La visita resta un passaggio obbligatorio per accertare invalidità civile, cecità, sordità, handicap (Legge 104) e tutte le altre condizioni previste.

Cosa accade alle pratiche già avviate

 Chi ha già iniziato il percorso con il vecchio modello nelle province interessate deve fare attenzione. Le domande amministrative dovranno essere completate entro il 29 settembre 2025. Dopo quella data, il certificato introduttivo tradizionale non sarà più valido. Le richieste presentate oltre i termini dovranno ripartire con la nuova procedura digitale.

Obiettivo 2027: verso un modello unico nazionale

 Il progetto pilota punta a concludersi entro il 2026 per permettere, dal 1° gennaio 2027, l'estensione del modello a tutta Italia.
In questo modo si uniformeranno le regole e si garantirà a cittadini e famiglie un percorso più lineare, trasparente e digitalizzato, con meno adempimenti e tempi più rapidi.

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