Per quanto positivo, l'incremento del potere d'acquisto è attribuibile principalmente alla bassa inflazione e inoltre non si è ancora tradotto in una ripresa definitiva dei consumi
Nel 2015 è aumentata tanto la retribuzione annuale media dei lavoratori italiani quanto, complice un'inflazione pressoché nulla, anche il potere d'acquisto. Incrementi che, per quanto positivi, non hanno rilanciato definitivamente i consumi.
Secondo un'analisi condotta dall'OD&M Consulting, complice un'inflazione sostanzialmente nulla – dopo l'incremento dello 0,2% registrato l'anno precedente, nel 2015 l'inflazione è cresciuta dello 0,1% su base annua (dati ISTAT) –, nel 2015 la retribuzione totale annua media degli italiani è aumentata del 3,7% rispetto al 2014. Si tratta di una media, naturalmente.
L'incremento rilevato dall'OD&M Consulting ha interessato i lavoratori italiani con intensità diverse: i dirigenti e gli operai hanno registrato gli aumenti più rilevanti, mentre le retribuzioni degli impiegati e dei quadri sono rimaste sostanzialmente stabili rispetto all'anno precedente.
Complice un'inflazione pressoché invariata rispetto all'anno precedente, lo studio sottolinea che l'incremento delle retribuzioni è stato accompagnato anche da un conseguente aumento del potere d'acquisto. Come confermato anche dall'ISTAT, del resto: secondo i dati dell'Istituto nazionale di statistica, nel 2015 il potere di acquisto delle famiglie consumatrici è cresciuto dello 0,8% rispetto all'anno precedente.
Per quanto positivo – il potere d'acquisto delle famiglie italiane non aumentava su base annua dal 2007 –, l'incremento registrato dall'ISTAT è attribuibile principalmente alla bassa inflazione e inoltre non si è ancora tradotto in una ripresa definitiva dei consumi, la cui crescita è caratterizzata da un andamento altalenante: a marzo l'indicatore dei consumi elaborato da Confcommercio ha registrato un calo dello 0,4% rispetto al mese di febbraio, con un incremento dell'1,5% su base annua.
Eppure Confesercenti osservava che, rispetto allo scorso anno, l'attuale discesa dei prezzi permetterebbe (a parità di beni e servizi acquistati) un risparmio di quasi due miliardi di euro per gli italiani, pari a circa 90 euro l'anno a famiglia.