Più potere d'acquisto

Manovra 2026, sale a 10 euro la soglia esentasse per i buoni pasto elettronici: ecco perché penalizzati i cartacei

La Legge di Bilancio alza il tetto fiscale per i buoni pasto digitali, lasciando invariata la soglia per i ticket cartacei. Una scelta che favorisce la tracciabilità, ma solleva interrogativi tra i lavoratori

19 Ott 2025 - 08:57
 © IPA

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Il Consiglio dei Ministri ha approvato una misura destinata a incidere concretamente sul potere d'acquisto di milioni di lavoratori italiani: a partire dal 2026, la soglia esentasse dei buoni pasto elettronici passerà da 8 a 10 euro al giorno. Rimane invece ferma a 4 euro la soglia per i ticket cartacei. Una decisione che risponde a esigenze di modernizzazione e controllo fiscale, ma che lascia esclusa una parte significativa della platea. Il provvedimento, accolto con favore dalle aziende emettitrici e da alcune associazioni di categoria, pone l'accento su un processo già in atto: la progressiva digitalizzazione dei benefit aziendali. Ecco cosa cambia nella pratica per i lavoratori e perché il governo ha scelto questa strada.

Buoni pasto, cosa prevede la manovra 2026

 Nel comunicato ufficiale di Palazzo Chigi si legge che, tra le misure contenute nella Legge di Bilancio 2026, è previsto l'innalzamento della soglia esentasse per i buoni pasto elettronici da 8 a 10 euro. Non cambia invece la soglia per i buoni cartacei, che resta a 4 euro, come stabilito fin dal 2020. La misura punta a incentivare l'uso dei ticket digitali, considerati più tracciabili ed efficienti dal punto di vista gestionale e fiscale.
Secondo l'Associazione nazionale delle società emettitrici di buoni pasto (Anseb), la decisione va incontro alle esigenze di aggiornamento legate all'inflazione e ai mutati costi della pausa pranzo. "Accogliamo con favore l'intenzione annunciata dal Governo di rafforzare il valore del buono pasto. È una misura importante per il potere d'acquisto del ceto medio, la competitività delle imprese e il rilancio dei consumi", ha dichiarato Matteo Orlandini, presidente Anseb.

Chi sono i lavoratori coinvolti e quanto risparmieranno

 Secondo le stime, sono circa 3,5 milioni i lavoratori che usufruiscono dei buoni pasto, di cui 700mila impiegati nella Pubblica Amministrazione. L'innalzamento della soglia esentasse rappresenta un potenziale beneficio economico diretto per chi riceve i ticket in formato elettronico: utilizzandoli quotidianamente, il vantaggio può arrivare a oltre 440 euro l'anno per ciascun dipendente. La misura rappresenta anche un'opportunità per le imprese, che possono continuare a offrire un benefit esente da contributi e imposte, aumentando il valore reale senza incrementare il costo del lavoro. Allo stesso tempo, l'intervento rientra tra le politiche di sostegno ai consumi, particolarmente rilevanti in un contesto di inflazione elevata e stagnazione della spesa delle famiglie.

Perché solo i buoni elettronici sono stati agevolati

 La differenza di trattamento tra buoni elettronici e cartacei non è una novità. Già nel 2020, la normativa aveva previsto un abbassamento della soglia per i cartacei da 5,29 a 4 euro, mentre quella per gli elettronici era salita da 7 a 8 euro. La scelta politica è legata principalmente a motivazioni tecniche e fiscali.
I buoni elettronici garantiscono una maggior tracciabilità delle operazioni, rendendo più difficile l'utilizzo improprio e più facile la verifica da parte dell'Agenzia delle Entrate. Inoltre, riducono i costi di stampa, distribuzione e gestione, con benefici per le aziende emettitrici e per gli esercenti convenzionati. Infine, il formato digitale si adatta meglio all'evoluzione dei sistemi di pagamento e ai controlli sulle spese deducibili.

Le critiche sul fronte dei ticket cartacei

 Non mancano, tuttavia, le perplessità. I sindacati e alcune associazioni di categoria sottolineano come i lavoratori meno digitalizzati – in particolare in settori come la logistica, la distribuzione o le imprese più piccole – continuino a ricevere buoni cartacei, che restano penalizzati. Il rischio è una disparità di trattamento tra lavoratori a parità di mansioni e carico lavorativo. Al momento, il governo non ha annunciato modifiche alla soglia per i cartacei, né ha introdotto meccanismi di transizione obbligatoria verso l'elettronico. Di conseguenza, chi non ha accesso a strumenti digitali o lavora in aziende che non hanno aggiornato il sistema, si trova in svantaggio.

L'impatto economico stimato: più consumi, più gettito IVA

 Uno studio di The European House – Ambrosetti, in collaborazione con Edenred, ha stimato gli effetti macroeconomici della misura. A fronte di un costo stimato tra 75 e 90 milioni di euro annui per lo Stato, l'incremento della soglia esentasse potrebbe generare un aumento dei consumi tra 1,7 e 1,9 miliardi di euro, con un maggior gettito IVA tra 170 e 200 milioni. Il beneficio netto per le finanze pubbliche sarebbe quindi positivo, con un saldo attivo compreso tra 95 e 110 milioni di euro. Una prospettiva che rafforza la visione del buono pasto come strumento di politica economica, oltre che benefit aziendale.