Meno di mille euro a un pensionato su tre, Istat: ampi divari e disuguaglianze
La spesa torna a crescere dopo tre anni di riduzione: nel 2018 toccati i 293 miliardi di euro per 16 milioni di persone. Le donne sono più numerose ma meno pagate
"Il 36,3% dei pensionati riceve ogni mese meno di 1.000 euro lordi, il 12,2% non supera i 500 euro. Un pensionato su quattro (24,7%) si colloca, invece, nella fascia di reddito superiore ai 2.000 euro". Lo rileva l'Istat che, in base a dati del 2018, definisce "ampia la disuguaglianza di reddito tra i pensionati: al 20% con redditi pensionistici più alti va il 42,4% della spesa complessiva".
Nel 2018 spesi 293 miliardi per 16 milioni di pensionati - Nel 2018 i pensionati risultano circa 16 milioni, per un numero complessivo di trattamenti pari a poco meno di 23 milioni. La spesa totale, inclusa la componente assistenziale, nello stesso anno ha raggiunto i 293 miliardi di euro, il 2,2% rispetto al 2017. Il peso relativo della spesa pensionistica sul Pil si attesta quindi al 16,6% contro il 16,5% del 2017, segnando quindi un'interruzione del trend decrescente osservato nel triennio precedente.
Per 7 milioni di famiglia la pensione è la prima fonte di reddito - Secondo l'Istituto di statistica inoltre, "per quasi 7 milioni e 400 mila famiglie" proprio le pensioni "rappresentano più dei tre quarti del reddito familiare disponibile e nel 21,9% dei casi le prestazioni ai pensionati sono l'unica fonte monetaria di reddito": quest'ultimo caso riguarda oltre due milioni e 600mila nuclei. L'Istat conferma inoltre, in base a dati del 2017, che "la presenza di un pensionato all'interno di famiglie 'vulnerabili' (genitori soli o altre tipologie) consente quasi di dimezzare l'esposizione al rischio di povertà".
Donne in pensione più numerose e meno pagate - Le donne risultano la maggioranza del totale sia come percettrici di pensioni (55,5%) sia come pensionate (52,2%) ma ricevono solo il 44,1% della spesa complessiva. L'importo medio delle pensioni di vecchiai per loro è più basso rispetto a quello degli uomini del 36,7%, quello dell'invalidità è del 33,8%. Per la reversibilità invece le donne percepiscono 1,5 volte l'importo degli uomini.
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