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Istat: "Cala disoccupazione, +25mila posti nel primo trimestre"

Traina il Nord Italia mentre nel Mezzogiorno prosegue il calo dellʼoccupazione

Istat:
ansa

Dopo due cali consecutivi, nel primo trimestre del 2019 il numero di persone occupate torna a crescere, seppure lievemente, in termini congiunturali, facendo registrare un aumento di 25mila unità (+0,1%).

Il tasso di disoccupazione, dopo la crescita del trimestre precedente, diminuisce in termini congiunturali portandosi al 10,4% (-0,2 punti). Lo comunica l'Istat.

Il tasso di occupazione si porta al 58,7% (+0,1 punti) nel primo trimestre. Lo rileva l'Istat, segnalando che tale dato è sintesi dell'aumento per le donne (+0,3 punti) e della stabilità per gli uomini. Alla crescita del Nord (+0,4 punti) si contrappone la diminuzione nel Centro e nel Mezzogiorno (-0,1 punti in entrambi i casi).

Con riferimento all'input di lavoro, si osserva una crescita delle ore lavorate sia su base congiunturale (+0,7%) sia in termini tendenziali (+1,5%), ampiamente superiore a quella del Pil. Dal lato dell'offerta di lavoro, dopo due cali consecutivi, nel primo trimestre del 2019 il numero di persone occupate torna a crescere, seppure lievemente, in termini congiunturali (+25mila, +0,1%), a seguito dell'aumento dei dipendenti permanenti e degli indipendenti che ha più che compensato la riduzione dei dipendenti a termine. Il tasso di occupazione sale al 58,7% (+0,1 punti). Nei dati mensili più recenti (aprile 2019), al netto della stagionalità, il tasso di occupazione e il numero di occupati rimangono invariati rispetto a marzo 2018, a sintesi del calo degli indipendenti e della crescita dei dipendenti soprattutto a termine.

Dal lato delle imprese, prosegue la crescita della domanda di lavoro, con un aumento delle posizioni lavorative dipendenti dello 0,5% sul trimestre precedente e dell'1,7% su base annua, sintesi della crescita sia dell'industria sia dei servizi. L'aumento delle posizioni lavorative è associato a una crescita delle ore lavorate per dipendente pari allo 0,4% su base congiunturale e allo 0,5% su base annua. Il ricorso alla cassa integrazione registra una variazione ancora negativa ma di minore entità. Il tasso dei posti vacanti rimane invariato su base congiunturale mentre cresce di 0,1 punti percentuali su base annua. Il costo del lavoro cresce dell'1,2% rispetto al trimestre precedente e del 3,4% rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente, sintesi di un aumento delle retribuzioni (+0,9% su base congiunturale e +2,3% su base annua) e degli oneri sociali (+2,2% su base congiunturale e +6,0% su base annua).