La crescita del tasso di occupazione degli occupati è il risultato di un contesto economico più favorevole per l'Italia
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Gli ultimi dati Istat sul lavoro fanno sperare anche per il futuro. Il calo del tasso di disoccupazione, per quanto lieve, potrebbe infatti risultare nel lungo periodo foriero di un contesto economico più favorevole.
Il tasso di disoccupazione è sceso nel mese di agosto all'11,9%, un dato importante che si colloca dopo diverso tempo al di sotto della soglia psicologica del 12%. Il numero delle persone in cerca di lavoro senza trovarlo resta alto, certo, ma un cambio di rotta c'è e si vede. Un minimo, però, si deve tenere conto della stagionalità, ragione per cui se il dato si consoliderà nei prossimi mesi allora potremo confermare un reale miglioramento del nostro mercato del lavoro.
A destare ottimismo, comunque, è il tasso di occupazione che nel periodo considerato è salito al 56,5%, con un rialzo dello 0,2% su base mensile e dello 0,9% annuo (i posti di lavoro creati sono 69 mila ad agosto, +325 mila in un anno). Il risultato deriva soprattutto dalla ripartenza della nostra economia, testimoniata peraltro dalla risalita di altri indicatori.
Se si osserva il trend dei contratti, quello a termine resta di gran lunga il più utilizzato nonostante l'effetto combinato di Jobs Act e decontribuzione tendano a premiare le aziende che ricorrono ad assunzioni di tipo stabile. Ancora è presto per trarre conclusioni, ma il pensiero immediato è che il ciclo economico favorevole stia avendo un peso maggiore rispetto all'introduzione di nuove regole.
In questo senso un primo soccorso è giunto dal contesto internazionale (tra gli altri il crollo del prezzo del petrolio, gli effetti del Quantitative Easing della Banca centrale europea), tuttavia nel confronto con l'Eurozona il nostro attuale progresso non è affatto da sottovalutare. Infatti nell'area della moneta unica il tasso di disoccupazione è rimasto stabile rispetto al mese precedente (11%).
Un anno fa – agosto 2014 – i disoccupati si attestavano all'11,5% nell'Ue e al 10,1% nell'Eurozona. Senza lavoro ad agosto di quest'anno erano 23,022 milioni di europei, di cui 17,6 milioni nell'Eurozona: rispetto a un anno prima, 1,490 milioni in meno di cui 892 mila nell'Eurozona.