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Grande distribuzione, lavoratori in sciopero Camusso: "Niente shopping per solidarietà"

Nellʼultimo weekend pre-natalizio i lavoratori del settore non lavorano per chiedere il rinnovo di un contratto fermo da due anni e il sindacato li appoggia invitando a non comprare. Ma così si danneggiano anche i piccoli...

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ansa

I lavoratori della grande distribuzione fanno sciopero e il segretario della Cgil Susanna Camusso invita a non fare shopping per "solidarietà verso chi è senza contratto da più di due anni".

Peccato che lo sciopero arrivi proprio nell'ultimo

weekend prima di Natale

e che ci sia anche la

piccola distribuzione

da tutelare. Se nessuno compra, si perde una giornata di ricavi. E con quali soldi si pagheranno i dipendenti dei piccoli?

Grande distribuzione, lavoratori in sciopero Camusso: "Niente shopping per solidarietà"


Manifestazione a Milano

- I lavoratori che protestano per chiedere il contratto sono scesi in piazza a Milano, sfilando per le vie del centro, dove sono arrivati in 10-15mila secondo gli organizzatori per chiedere un aumento lordo in busta paga di 85 euro mensili.

Camusso: "Incivile un altro Natale senza contratto"

- Al termine del corteo è intervenuta la Camusso per chiedere al presidente di Federdistribuzione "dove è la civiltà di chi non rinnova i contratti di lavoro e se sia possibile passare ancora una volta il Natale senza contratto". E ha chiuso il suo discorso affermando che "ci piacerebbe trovare sotto l'albero il contratto. Non sappiamo se sarà così ma continueremo insieme, Cgil, Cisl e Uil, perché il contratto lo vogliamo".

La Camusso ha ribadito che la rivendicazione dei lavoratori della

grande distribuzione

è per un aumento di 85 euro mensili "perché questo è l'ammontare del contratto che abbiamo firmato con Confcommercio nei mesi scorsi". Mentre i sindacati si fanno dunque "carico di un andamento unitario del settore, una delle ragioni per cui non si rinnova il contratto è una lite tra le associazioni di impresa che essendosi divise vogliono scaricare le loro divisioni sui lavoratori".