BUFERA SULL'ACCIAIERIA

Ex Ilva, Conte: "Se Mittal lascia parte la gestione commissariale Mise"

I sindacati: "Non devono essere i lavoratori a pagare le scelte scellerate dell'azienda". L'amministratore delegato Lakshmi Nivas Mittal: "La nostra priorità è il taglio dei costi". In mattinata il premier è salito al Colle da Sergio Mattarella

07 Nov 2019 - 21:47

Sciopero di 24 ore in tutti gli stabilimenti di ArcelorMittal. La mobilitazione è stata proclamata dai sindacati Fiom, Fim e Uilm per la giornata di venerdì e riguarderà, oltre all'impianto di Taranto, anche quelli di Genova, Cornigliano, Novi Ligure. La protesta scatterà alle 7 del mattino. Il premier Conte, che in mattinata è salito al Colle per parlare con Sergio Mattarella, ha detto: "Se Mittal lascia parte la gestione commissariale Mise".

La preoccupazione per l'ex Ilva, al Quirinale, è palpabile, come lo è sempre con crisi aziendali di questa dimensione che investono il tema chiave dell'occupazione. E per questo Mattarella, senza entrare nel merito della strategia da intraprendere, ha chiesto a Conte di fare il massimo e in tempi rapidi.

I sindacati: "I lavoratori non devono pagare scelte scellerate" "Dobbiamo scongiurare il rischio che a pagare il prezzo delle scelte scellerate di azienda e politica siano sempre i lavoratori - scrivono le sigle sindacali spiegando le ragioni della protesta -. Dobbiamo evitare lo spettro dell'ulteriore cassa integrazione e chiediamo con forza il risanamento ambientale e la salvaguardia occupazionale". Fim, Fiom e Uilm considerano "le prossime ore decisive per il futuro di migliaia di lavoratori". 

"Una beffa" Secondo i sindacati, la "decisione di ArcelorMittal di risolvere, ad appena un anno dall'insediamento, il contratto di affitto per la gestione del più grande impianto siderurgico d'Europa", assume "i caratteri della beffa, poiché il settore dell'indotto, a partire da questa estate, è stato oggetto di un cambiamento complessivo, già avvenuto per il settore della ristorazione, che ha visto il subentro nelle pulizie civili e industriali di nuove aziende e la perdita di numerosi posti di lavoro e retribuzione".

Patuanelli: "L'Ilva è la strategia industriale del Paese""Parlare di Ilva" significa parlare "della strategia industriale del nostro Paese. Voglio essere chiaro: il governo parla con una voce sola. Pensare alla chiusura stabilimento Ilva ha un'immediata ricaduta sociale, ma ha anche un'immediata ricaduta su tutti i settori italiani legati all'acciaio. Non avere l'Ilva significa non avere un piano industriale serio per il Paese". Così il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli in Aula alla Camera. Patuanelli è stato applaudito. Il ministro ha quindi spiegato che "I rappresentati di ArcelorMittal ci hanno detto chiaramente che non sono in grado di portare a termine il loro Piano industriale per rilanciare l'Ilva e questo il governo non può accettarlo".

Emiliano: "Ineccepibile la posizione del governo" Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano: "Non è capitato spesso che io abbia condiviso dalla prima all'ultima parola l'intervento di un presidente del Consiglio in questa sala, ma stasera è successo. In sede politica credo che la posizione che il governo ha preso sia ineccepibile in termini di difesa del diritto e della dignità del nostro Paese".

L'a.d. Mittal: "Taglio dei costi è la priorità"  Diverso il punto di vista del presidente e amministratore delegato, Lakshmi Nivas Mittal. "ArcelorMittal ha continuato ad affrontare condizioni di mercato difficili nel terzo trimestre, con prezzi dell'acciaio in ribasso e costi elevati della materia prima grezza", ha detto. "In questi mercati  rimaniamo concentrati sulle nostre iniziative per migliorare il nostro rendimento e la nostra priorità è ridurre i costi, adeguare la produzione e assicurare una cassa positiva", ha aggiunto. 

Conte: "Se Mittal lascia parte la gestione commissariale Mise" "Se ci sarà il disimpegno da parte di ArcelorMittal, il primo step sarà la gestione commissariale al ministero dello Sviluppo economico". Lo ha annunciato Giuseppe Conte durante il tavolo a Palazzo Chigi con gli enti locali e le parti sociali, secondo quanto riferiscono alcuni fonti presenti. Il premier ha poi chiesto alle istituzioni locali di sostenere come parti civili la difesa del contenzioso perché in tal modo "saremo più forti"

Trimestre in rosso, cala la produzione di acciaioNel frattempo ArcelorMittal ha chiuso il terzo trimestre con vendite per 16,63 miliardi di dollari (15,01 miliardi di euro), lievemente al di sotto delle stime di 16,7 miliardi (15,07 miliardi di euro) degli analisti. In aumento la perdita a 539 milioni (486,52 milioni euro) ma il margine operativo lordo a 1,06 miliardi (0,96 miliardi euro) ha superato le attese degli analisti, ferme a 943 milioni di dollari (851,9 milioni euro). Lo si legge in una nota in cui viene indicato un calo della produzione di acciaio da 22,8 a 20,2 milioni di tonnellate. 

Italia Viva a Financialounge.com: "Se Mittal va via, si fa causa e si va da Jindal" "Non tocca a Italia Viva cercare una nuova cordata ma se Mittal fa recesso, gli si fa causa, con penali onerosissime, e si va dal secondo in graduatoria". È perentorio Davide Faraone, presidente dei senatori del partito guidato da Matteo Renzi e a Financialounge.com aggiunge: "Tra chi difende le istituzioni e chi difende un privato Italia Viva sta dalla parte delle istituzioni e dell’Italia, in difesa dei lavoratori e a tutela del polo siderurgico più importante d’Italia e potenzialmente strategico in Europa".