Sindacati soddisfatti

Rinnovo contratto colf e badanti: per le famiglie costi in aumento fino a 230 euro al mese

L'intesa tra sindacati e associazioni datoriali aggiorna i minimi salariali del settore domestico: +100 euro a regime più il recupero Istat. Dal 1° novembre 2025 nuove tutele anche per genitorialità e disabilità

29 Ott 2025 - 13:27
 © Gemini

© Gemini

Il rinnovo del contratto collettivo nazionale del lavoro domestico, siglato a Milano da sindacati e associazioni datoriali, segna una svolta importante per il settore ma anche un incremento dei costi per chi assume. Dal 1° novembre 2025, data di entrata in vigore dell'accordo, la spesa per le famiglie datrici di lavoro potrà crescere di oltre 230 euro al mese per i livelli medi, tra nuovi minimi salariali, rivalutazione Istat e maggiori oneri contributivi.
L'intesa, firmata da Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs, Federcolf e dalle associazioni Fidaldo e Domina, interessa più di 817mila lavoratori: colf, badanti e baby sitter che operano nelle case di milioni di italiani. Il nuovo contratto punta a valorizzare il ruolo di queste figure, riconoscendo per la prima volta aumenti strutturali e diritti finora esclusi dal comparto.

Quanto aumentano i costi per i datori di lavoro

 Secondo quanto previsto dall'accordo, il livello medio BS vedrà un aumento di 100 euro lordi mensili a regime, cui si somma un recupero di 135,75 euro per l'adeguamento al costo della vita registrato tra il 2021 e il 2025. In totale, dunque, la retribuzione minima potrà crescere di oltre 230 euro.
Un impatto significativo per molte famiglie che impiegano personale domestico, specialmente per chi ha più rapporti di lavoro o richiede assistenza a tempo pieno. L'intesa prevede inoltre un aumento della rivalutazione annuale dei minimi retributivi, che passa dall'80 al 90% dell'indice Istat, garantendo aggiornamenti più rapidi al variare dell'inflazione.

Le nuove tutele per chi lavora in casa

 Oltre alla parte economica, il contratto introduce importanti novità normative. Per la prima volta, i lavoratori domestici potranno usufruire di permessi retribuiti per assistere familiari con disabilità gravi, un diritto finora negato perché il settore era escluso dalla legge 104/92.
Sono previsti anche nuovi sostegni alla genitorialità, con maggiori tutele per maternità e paternità e la possibilità di conciliare lavoro e vita privata. Viene infine rafforzata la formazione certificata promossa da Ebincolf, con il contributo che passa da 11 a 30 euro, a testimonianza della volontà di professionalizzare il comparto.

I bonus e le agevolazioni 2025 per le famiglie

 Per compensare l'aumento dei costi, le famiglie potranno continuare a usufruire delle agevolazioni fiscali previste nel 2025. Restano in vigore le detrazioni per le spese di colf e badanti (fino a 1.549,37 euro l'anno) e le deduzioni dei contributi previdenziali fino a 1.549 euro per ogni collaboratore.
Inoltre, il bonus baby sitter e i crediti contributivi per assistenza agli anziani rientreranno tra le misure di sostegno previste nella legge di bilancio, secondo quanto anticipato dal Ministero del Lavoro. Questi strumenti permetteranno di alleggerire parzialmente il peso economico per le famiglie datrici di lavoro, soprattutto in presenza di contratti regolari e di lunga durata.

Le reazioni di sindacati e associazioni

 I sindacati hanno espresso soddisfazione per l'intesa. "L'accordo costituisce un importante passo in avanti verso il riconoscimento del valore sociale e professionale delle lavoratrici e dei lavoratori del settore domestico, figure essenziali ma spesso invisibili", hanno dichiarato Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Federcolf in una nota congiunta.
Sulla stessa linea la segretaria generale della Cisl, Daniela Fumarola, che sui social ha definito il rinnovo "un riconoscimento sociale importante per un comparto essenziale nella vita di milioni di famiglie". Per Fumarola, il nuovo contratto "rafforza il valore del Ccnl come strumento di inclusione, equità e progresso sociale".

Cosa cambia per le famiglie dal 2025

 Il nuovo contratto entrerà ufficialmente in vigore dal 1° novembre 2025. Oltre agli aumenti retributivi, comporterà una revisione dei minimi ogni anno e un aggiornamento più rapido in base all'inflazione.
Per i datori di lavoro sarà quindi necessario rivedere i contratti in corso, verificare le tabelle retributive e pianificare con anticipo gli adeguamenti. Sul piano sociale, l'intesa segna un passo verso una maggiore trasparenza e regolarità nel settore domestico, con benefici attesi anche in termini di tutela previdenziale e riconoscimento professionale.