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Bce: "Una stretta monetaria ora sarebbe controproducente" | I tre fattori che spingono l'inflazione: ecco quali sono

Per il capo economista della Banca centrale europea, Philip Lane, i tassi alti saranno temporanei e non serve una manovra da parte di Francoforte

Una stretta monetaria, in questo momento, "sarebbe controproducente" perché "non abbasserebbe i tassi d'inflazione che al momento sono alti, ma rallenterebbe l'economia riducendo l'occupazione nel prossimo biennio". Ne è convinto Philip Lane, membro del comitato esecutivo e capo economista della Bce. La Banca centrale europea ritiene infatti che i fattori che stanno sostenendo l'inflazione a livelli elevati siano "temporanei".

Quali sono i tre fattori che spingono l'inflazione

 Il primo, ha spiegato il capo economista Philip Lane, aprendo la conferenza della Bce sui mercati monetari, è legato al fatto che inizialmente la pandemia ha esercitato forti pressioni al ribasso sull'inflazione, anche dato il crollo dell'attività causato dai lockdown e in parte per misure una tantum, come il taglio momentaneo dell'Iva in Germania. Se questi fattori oggi, con l'effetto paragone, creano un livello di crescita annua dei prezzi alto, quando questo effetto paragone verrà meno questa componente svanirà.

 

 

Il secondo fattore elencato da Lane è rappresentato dalle strozzature (bottlenecks) nelle catene di approvvigionamento globali, in parte dovute a una ripresa europea e globale più forti del previsto. Secondo la Bce queste problematiche sono destinate a rientrare nel tempo.

 

"Carovita si modererà nel prossimo anno"

Il terzo fattore è rappresentato dai rincari dell'energia, che però per loro natura in un sistema economico come quello dell'area euro, che è un importatore netto di beni energetici, hanno un duplice effetto: sull'immediato spingono al rialzo l'inflazione generale, ma più a lungo termine hanno un potenziale deprimente su consumi e attività delle imprese e quindi potrebbero poi invertire la spinta anche sull'inflazione. "Presi assieme - ha detto Lane - questi tre forze spiegano perché l'inflazione è temporaneamente alta e offrono solide argomentazioni per attendersi che il carovita si moderi nel corso del prossimo anno".

 

La via di fuga Il capo economista della Bce ha però lasciato una via di fuga nel caso in cui le cose non si sviluppino come previsto: se i problemi sulle forniture o i rincari dell'energia dovessero durare più a lungo, questo potrebbe rallentare la ripresa e se dovessero trasferirsi maggiormente del previsto nella dinamica dei salari le pressioni sui prezzi potrebbero diventare più forti. E se il clima di fiducia dei consumatori migliorasse e questi risparmiassero meno di quanto atteso la crescita economica potrebbe superare le attese. "Valuteremo continuamente questi fattori di rischio sulla base dei dati che perverranno", ha concluso. 

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