Prezzi sempre alti,ma la corsa rallenta
Diminuisce la corsa dei prezzi delle case, anche se il rialzo resta superiroe all'inflazione, mentre gli affatti continuanao a crescere a ritmi super. Tecnocasa ha fotografato il trend del prezzo del mattone nelle grandi città italiane, dove anche nel 2007 la salita sarà pesante, pari a una media del 3,5%. Quanto agli affitti, il Sunia, il sindacato degli inquilini, segnala per gli ultimi mesi un incremento medio dell'8,7%.
Insomma, il mattone resta sempre molto caro. Nel 2007 dunque, secondo i dati Tecnocasa, in media i valori cresceranno del 3,5% e i rialzi maggiori sono attesi a Bari (+7%), Palermo e Genova (+5%). A Roma e a Verona le quotazioni immobiliari potrebbero crescere del 4%; Milano, Napoli, Bologna e Torino oscillano intorno al 3%, mentre in controtendenza si segnala Firenze, dove si prevede un ribasso intorno al 2%.
Per illustrare la situazione attuale del mercato immobiliare l'Ufficio Studi Tecnocasa si è basata sull'analisi delle richieste di potenziali acquirenti e dell'andamento della loro capacità di spesa nel tempo.
L'analisi sui capoluoghi di provincia rileva margini di rivalutazione degli immobili nelle città dell'Italia meridionale che, rispetto a quelle del Nord e del Centro avranno una crescita dei prezzi più elevata. Trend positivi, secondo Tecnocasa, si potranno registrare per quelle realtà interessate da interventi di urbanistica di un certo rilievo, ma anche per gli immobili collocati in zone semicentrali e periferiche, con caratteristiche medie ed economiche; più difficile che questo possa avvenire nelle zone centrali, dove ormai i prezzi hanno raggiunto livelli decisamente elevati.
''In linea di massima" spiegano al Centro Studi "ci si attende un mercato ancora in fase di riflessione, come testimonia anche la dilatazione negli ultimi mesi dei tempi medi di vendita, con acquirenti attenti e prudenti nelle scelte di acquisto''. Tuttavia, Tecnocasa ritiene ''moderatamente positivo'' il segnale che arriva dall'analisi della domanda effettuata a novembre nelle grandi città, dove si è registrato un leggero rialzo, rispetto al mese precedente, della propensione ad investire nell'immobile.
Ecco di seguito le variazioni percentuali dei prezzi previste nelle grandi città nel 2007, secondo l'elaborazione del Centro Studi Tecnocasa.
------------------------------------------------------Città Var %------------------------------------------------------Bari 7%Genova 5%Palermo 5%Roma 4%Verona 4%Bologna 3%Milano 3%Napoli 3%Torino 3%Firenze -2%
E' quanto scaturisce dal confronto fatto sui canoni d'affitto tra giugno 2006 e giugno 2005 nelle aree metropolitane dal Sunia, che ha calcolato anche il peso di un alloggio medio di 80 metri quadrati, in periferia, per due classi di reddito, 15 e 30mila euro l'anno. Per la prima è necessario impegnare tra il 40 e l'80% dell'intero reddito, variando, rivela il Sunia, da un'incidenza minima del 40% a Bari, del 45% a Genova, del 48% a Palermo, del 74% a Roma. Per la seconda classe di reddito, l'incidenza è tra il 20% a Bari e il 40% a Firenze e Milano, con in mezzo il 37% di Roma e il 35% di Bologna.
"Ora ci aspettiamo che, varata la Legge Finanziaria, che non ci ha dato grandi risultati, il governo avvii politiche abitative forti e serie" sostiene il segretario generale del Sunia Luigi Pallotta "con l'obiettivo minimo di calmierare gli affitti".
Il "popolo" degli affittuari conta 15 milioni di persone: il 19,98% sono in affitto, il restante 8,62% a vario titolo. "Il diritto a un'abitazione" aggiunge Pallotta "va assicurato e tutelato per cui le politiche abitative debbono assumere una centralità nell'azione del governo e non continuare a essere una cenerentola".
Le regioni con la percentuale maggiore di case occupate in affitto sono: la Campania 27,6%, il Piemonte 24,2, la Liguria 23,8% e la Valle d'Aosta 23,3%. Superiore alla media nazionale del 20% èanche la quota rilevata in Lombardia e Trentino Alto Adige con il 21,7 e 21,6%. Tra le aree metropolitane, c'è Napoli in testa con la quota di abitazioni in affitto pari al 36% mentre al di sopra della media nazionale del 20% ci sono Torino con il 26,27%, Milano 24,8%, Palermo 24,7%, Roma 24,5%, Bari e Bologna 23%. I dati elaborati dal Sunia "confermano una forte pressione sui redditi delle famiglie in affitto" conclude Pallotta "con la progressiva esclusione dei redditi bassi dal mercato".