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Ti piace viaggiare? Diventa travel blogger

Stanchi della crisi? Ecco le nuove professioni che permettono a chi ha buone idee e costanza di guadagnare facendo semplicemente quello che più ama

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Passione per i viaggi, curiosità e voglia di raccontare. Basta questo per diventare un travel blogger, specialista dei racconti di viaggio che cura un diario di bordo online correlato da foto e video.

Per iniziare è necessario aprire un blog e prendere dimestichezza con la tecnologia dei SEO (seguendo le stesse regole descritte nei post precedenti). La filosofia è quella di raccontare i propri viaggi in giro per il mondo. Non si pensi che in rete siano ricercate solo recensioni di mete esotiche all'altro capo del pianeta. Secondo i travel blogger italiani i post che descrivono hotel e ristoranti di una meta nostrana sono i più cliccati: in tempo di crisi chi cerca informazioni in rete su una meta lo fa perché è seriamente intenzionato a visitarlo.

Dopo una gita fuori porta in un agriturismo, in un hotel o in un bed&breakfast scatta il post. Ovviamente correlato da una fotogallery accattivante. Niente scatti sfocati ma foto il più possibile curiose magari ritoccate con Photoshop. Il travel blogger deve essere un punto di riferimento affidabile sui luoghi che ha visitato: i suoi feed diffusi su Facebook, Twitter e Pinterest devono essere ben curati e il più dettagliati possibile.

Il mondo degli esperti di viaggio è in costante espansione. Ma ad oggi, almeno in Italia, non è possibile vivere di travel blogging. Nel Regno Unito ci sono veri e propri professionisti del settore pagati per le loro recensioni. Su tutti Oliver Gradwell ideatore di travelbloggersunite.com. In Italia se si cura il sito con continuità si riescono a guadagnare 200-300 euro all'anno grazie ai banner pubblicitari. Ma i vantaggi di essere un travel blogger sono altri. Primi tra tutti i blog trip, visite guidate in hotel, agriturismo, bed&breakfast o posti di interesse turistico. I gestori delle strutture ospitano gratuitamente i blogger più in vista così che le loro recensioni possano diffondersi in rete e dare visibilità alla struttura. La richiesta di una recensione non è obbligatoria ma, se il travel blogger sarà rimasto soddisfatto, lo diffonderà in rete attraverso post, fotogallery e video.

Ci sono poi enti del turismo locali che stanno creando partnership con i travel blogger più conosciuti. Certo non si può garantire uno stipendio fisso, ma c'è da scommettere che nel corso degli anni il mercato sarà sempre più redditizio. Già ora hotel, ristoranti e compagnie aeree corteggiano le star della rete e li ospitano volentieri. Il tutto ovviamente gratis.

Travel blogger italiani

100 days è il blog di Kinzica Sorrenti e Alessandro Olivieri. Nato da un viaggio di 100 giorni tra India e Kenya si propone di raccontare le esperienze dei loro creatori. I due ragazzi hanno preso parte agli incontri tra esperti di viaggio organizzati dal Travel Blogger Unite.

Il turista informato è il blog di Francesca Campigli e Eleonora Tramonti che propone viaggi fai da te in giro per il pianeta. Un tour al motto di “Tutto quello che gli agenti di viaggio (a volte) non dicono”.

Fraintesa, è il blog di Francesca Barbieri che tratta di viaggi, social media, animali e disavventure da vegetariani.

 

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