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L'esperimento di Procida: sarà la prima isola del Mediterraneo libera dalla zanzara tigre

Il progetto "Scienza Aperta" mira a ridimensionare la popolazione dell'insetto con la tecnica dell'insetto sterile grazie anche alla collaborazione dei cittadini 

L'esperimento di Procida: sarà la prima isola del Mediterraneo libera dalla zanzara tigre - foto 1
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Eliminare l'uso dei pesticidi spesso dannosi per agricoltura ambiente e salute ma allo stesso tempo risolvere un problema che da anni affligge il nostro paese. La zanzara tigre è un insetto invasivo e pericoloso per l'uomo. Tipica delle zone tropicali e sud-tropicali negli ultimi decenni questa specie si è diffusa a livello globale con il trasporto accidentale delle uova e oggi, dopo essersi adattata anche a temperature più rigide, fa parte del nostro quotidiano. Da qui nasce il progetto "Scienza Aperta" che ha l'obiettivo dei rendere Procida la prima isola del Mediterraneo libera dalla zanzara tigre. Alla base c'è la collaborazione con i cittadini e così il Dipartimento di Biologia dell'Università Federico II di Napoli e l'Accademia delle Belle Arti di Napoli hanno creato una rete di analisi e ricerca collettiva.

L'esperimento di Procida: sarà la prima isola del Mediterraneo libera dalla zanzara tigre - foto 2
Pexels

"L'idea di questo progetto Scienza Aperta era proprio quello di fare una sperimentazione trans-disciplinare per riuscire a sviluppare insieme un protocollo di community engagement efficace" spiega Marco Salvemini, docente di biologia dell'Università Federico II Napoli. Debellare la zanzara tigre attraverso l'uso di strumenti eco-sostenibili: ovvero la tecnica del maschio sterile.  Fermare la riproduzione, immettendo nel territorio insetti di sesso maschile, quindi non dannosi perché incapaci di punte l'uomo, ma allo stesso tempo sterili poiché allevati in laboratorio e sottoposti a dosi controllate di raggi X. La domanda ora sorge spontanea: ma quanti maschi bisogna liberare? 

La risposta si è ottenuta con la collaborazione dei cittadini. Sono state installate in orti e giardini 500 gravitrappole, dispositivi in grado di catturare le zanzare. I procidiani coinvolti hanno inviato periodicamente ai ricercatori le immagini delle zanzare raccolte, un vero e proprio monitoraggio di comunità che ha dato vita a un censimento: 90 mila zanzare catturate di cui 17.599 identificate. "La rete relazione costruita insieme ai ragazzi e ai docenti ha consentito di facilitare il lavoro scientifico. In una sola settimana siamo riusciti a piazzare cinquecento gravitrappole che poi i cittadini hanno gestito con cadenza bisettimanale inviandoci fotografie preziose per valutare la dinamica spazio-temporale delle zanzare. Un lavoro che da soli forse saremmo riusciti a fare in un mese. Il progetto ha stimolato e ravvivato inoltre il senso di comunità dei cittadini di Procida" continua il docente.  Un esempio virturoso di Citizen Science ovvero quel complesso di attività collegate ad una ricerca scientifica a cui partecipano semplici cittadini.

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