Giornata Nazionale del Mare: conoscere per proteggere
29 aree marine protette e 2 parchi sommersi, per 228mila ettari di mare e circa 700 chilometri di costa tutelati: un valore non solo economico, ma soprattutto ambientale
Istituita nel 2017, la Giornata Nazionale del Mare è un appuntamento che cade ogni 11 aprile per sensibilizzare sul rispetto del nostro oro blu e della biodiversità che lo popola.
Molto spesso, infatti, diamo per scontato il patrimonio marittimo italiano, senza sapere davvero come si compone. In Italia sono state riconosciute 29 aree marine protette, a cui si aggiungono 2 parchi sommersi. In totale a essere tutelati sono circa 228.000 ettari di mare e 700.000 km di costa. Numeri che dimostrano l’attenzione verso questa risorsa, ma che sottolineano anche la sua fragilità. In queste aree attività come pesca e turismo dovrebbero essere almeno parzialmente limitate, per proteggerne la biodiversità e l’equilibrio dei loro ecosistemi.
Nell’ottica di salvaguardare l’ambiente marino e restituire un più ampio quadro conoscitivo dei fondali, va avanti l’investimento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nel progetto “MER”, attuato da ISPRA, che prevede interventi di ripristino e mappatura degli habitat, per contribuire sostanzialmente al raggiungimento dell’obiettivo globale ed europeo di proteggere almeno il 30% di aree marine, oltre che terrestri entro il 2030.
“L’Italia – ha spiegato il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto - è in prima linea, a livello nazionale e in tutti i consessi globali, nella difesa di un tesoro inestimabile: penso all'accordo di Montreal sulla protezione delle acque e all'intesa raggiunta nel G7 di Sapporo per fermare l'inquinamento da plastica entro il 2040”.
“Tutelare il mare - aggiunge il ministro - vuol dire fare altrettanto con le comunità che dal mare traggono il loro benessere: giornate come questa servono a portare l’attenzione su un tale patrimonio comune, che è anche dell’intera umanità – prosegue – in un Paese che dal mare trae la ragione di tanta bellezza naturale e prosperità, ma anche di cultura e modernità”. “Ora - ricorda Pichetto Fratin - la stessa Costituzione ci richiede di preservarlo per le future generazioni”.
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