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Energia da mangiare: la prima batteria commestibile è tutta italiana

Realizzata dai ricercatori dell’IIT a Milano, potrà essere utilizzata per alimentare strumenti diagnostici, per monitorare la qualità del cibo e all’interno di robot edibili

Energia da mangiare: la prima batteria commestibile è tutta italiana - foto 1
Istituto Italiano di Tecnologia

Energia da mangiare. Potrebbe essere questo il motto del prototipo della prima batteria ricaricabile e commestibile del mondo, nata all'Istituto Italiano di Tecnologia di Milano. Un vero esempio di innovazione Made in Italy.

Tra gli ingredienti di questa “ricetta” speciale ci sono vitamina b2, carbone attivo e alghe nori. Per intenderci, quelle usate comunemente per la preparazione del sushi. Si tratta di un esempio di elettronica commestibile, un campo scientifico che promette di avere un grande impatto sul futuro.

 

Energia da mangiare: la prima batteria commestibile è tutta italiana - foto 2
Pexels

La batteria è stata sviluppata dal team di Mario Caironi e la sua innovazione non è certo passata inosservata. La tecnologia è stata infatti inserita nella lista del Time delle invenzioni più rilevanti del 2023.

Ma esattamente come è stata costruita? Lo abbiamo chiesto direttamente a Mario Caironi, Tenured Senior Scientist presso Istituto Italiano di Tecnologia: 

"Si tratta del primo esempio di batteria ricaricabile e commestibile che sia mai stato realizzato. È basata fondamentalmente su due molecole commestibili. Una è la riboflavina (detta anche vitamina B2) con cui abbiamo realizzato l’anodo, quindi un polo della batteria; l’altra è la quercetina, presente in mandorle e capperi, con cui abbiamo realizzato il catodo. Poi abbiamo dovuto dotare questa batteria di altri elementi, soprattutto per trasportare la carica elettrica. Per questo abbiamo aggiunto carbone attivo vegetale, con cui abbiamo realizzato l’elettrodo della batteria, e dei collettori fatti con oro alimentare, lo stesso utilizzato dai pasticceri per decorare le torte. Il tutto è stato incapsulato in cera d’api per dare una forma e consentirne l’utilizzo". 

Come ha precisato l’Istituto Italiano di Tecnologia, la cella della batteria ha una tensione sufficientemente bassa da non creare problemi al corpo umano se ingerita. La batteria ricaricabile e commestibile potrà quindi avere applicazioni nel monitoraggio della qualità dei cibi, negli strumenti di diagnostica della salute del nostro corpo, ad esempio per il trattamento di molti disturbi del tratto gastrointestinale, o addirittura all’interno di robot edibili. 

 

Energia da mangiare: la prima batteria commestibile è tutta italiana - foto 3
Unsplash

"Per noi è un risultato importante perché è il primo esempio di batteria commestibile. E potrà quindi andare ad alimentare sistemi elettronici commestibili. Non potremo alimentare delle macchine con questo tipo di batterie, ma certamente si potranno ottenere delle batterie più sostenibili" ha aggiunto Mario Caironi.  

Un’innovativa nuova fonte di energia “commestibile”.   

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