ROMA

Alla scoperta del fiume Tevere tra natura e città

Il sentiero d’acqua del Martin Pescatore di Marevivo

di Lorenzo Candotti
13 Dic 2021 - 11:18
 © Getty

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L’inquinamento dei mari causato da plastiche e microplastiche è ormai un problema noto da tempo. Intervenire direttamente alla foce è una buona soluzione, perché il cambiamento per salvare i nostri mari dall’inquinamento deve iniziare proprio dai fiumi. Infatti, se nell’antichità i corsi fluviali rappresentavano la principale fonte di vita delle civiltà, oggi, costituiscono una delle principali cause di inquinamento di mari e oceani. Roma è l’esempio perfetto di questo legame strettissimo e complicato che esiste tra uomo e fiume, tra città e natura. Se da un lato la storia della Città Eterna è da sempre collegata alle vicende del suo fiume, il Tevere, l’icona culturale, storica e naturale della città, dall’altro lo stato di salute del fiume che attraversa la Capitale è continuamente messo a rischio dalla presenza di microplastiche, pesticidi e rifiuti. Un simbolo e un patrimonio ambientale da valorizzare ma soprattutto da difendere e tutelare.

Acquisire una maggiore conoscenza dello stato ecologico del fiume e della sua biodiversità e comprendere le principali criticità che interessano il fiume sacro di Roma sono solo alcuni degli obiettivi al centro del progetto ambientale di Marevivo Onlus in collaborazione con la Regione Lazio e con l’Ufficio di Scopo Piccoli Comuni e Contratti di Fiume. Il progetto Sentiero d’acqua del Martin Pescatore vuole promuovere anche una maggiore partecipazione delle giovani generazioni nella valorizzazione del Tevere come un luogo di scoperta, divertimento e ricchezza naturale di biodiversità. Qui, gli studenti delle scuole, accompagnati dai loro docenti e guidati dagli operatori dell’associazione, possono conoscere direttamente attraverso un percorso virtuoso e partecipato la straordinaria fusione dei valori storici e naturalistici che caratterizzano il fiume della Capitale.  Insegnare il rispetto e la tutela dell’ambiente. Solo così è possibile mettere in atto il cambiamento, agendo con azioni concrete e con progetti funzionali, come quello delle barriere anti-rifiuti che potrebbe essere una soluzione importante per contrastare l’inquinamento dei mari.

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