Treccani, nel nuovo vocabolario anche "architetta", "notaia", "medica" e "soldata"
È il primo dizionario della lingua italiana che lemmatizza anche le forme femminili di nomi e aggettivi tradizionalmente registrati solo al maschile
Treccani sdogana "architetta", "notaia", "medica" e "soldata" nel suo nuovo "Dizionario della lingua italiana", il primo a lemmatizzare anche le forme femminili di nomi e aggettivi tradizionalmente registrati solo al maschile.
Si tratta di "un progetto ambizioso e rivoluzionario, nel quale tradizione e progresso si fondono per testimoniare i cambiamenti socio-culturali del nostro Paese e riconoscere - validandole - nuove sfumature, definizioni e accezioni in grado di rappresentare e raccontare al meglio la realtà e l’attualità, attraverso le parole che utilizziamo per viverla e descriverla", si legge sul sito della Treccani.
"L'edizione 2022 del dizionario accende i riflettori su un argomento attualissimo e di grande interesse sociale, che riguarda importanti questioni di parità e diritti. Una rivoluzione che riflette e fissa su carta la necessità e l'urgenza di un cambiamento che promuova l'inclusività e la parità di genere, a partire dalla lingua - si spiega ancora -. Cercando il significato di un aggettivo come bello o adatto troveremo quindi lemmatizzata, ovvero registrata e quindi visualizzata in grassetto, anche la sua forma femminile, seguendo sempre l'ordine alfabetico; bella, bello; adatta, adatto. E per la prima volta vedremo registrati dei nomi identificativi di professioni che, per tradizione androcentrica, finora non avevano un'autonomia lessicale: notaia, chirurga, medica, soldata. Per eliminare anche gli stereotipi di genere - secondo i quali a cucinare o a stirare è immancabilmente la donna, mentre a dirigere un ufficio o a leggere un quotidiano è puntualmente l’uomo - Treccani propone nuovi esempi di utilizzo e contestualizzazione ed evidenzia il carattere offensivo di tutte le parole e di tutti i modi di dire che possono essere lesivi della dignità di ogni persona".
Infine, particolare attenzione è stata data ai lettori più giovani e al loro mondo. "Non solo si è scelto di dare spazio a numerosi termini ricorrenti nei testi scolastici e universitari, ma si è anche favorito l'inserimento di molti esempi presi direttamente dalla rete, dai blog o dalle reti sociali. Attenta anche la selezione dei neologismi accolti, focalizzata su quei nuovi termini che descrivono il mondo attuale e che sono effettivamente diventati parte del linguaggio comune, come Covid-19, DAD, distanziamento sociale, lockdown, smart working, termoscanner e transfobia", si conclude.
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