L'associazione fondata da Dario D'Ambrosi debutterà al La MaMa Theatre con "La Commedia Divina" e sarà ospite dell'Ambasciata d'Italia a Londra, a conclusione di un anno straordinario in giro per il mondo
Il Teatro Patologico, fondato e diretto da Dario D'Ambrosi, conclude un anno straordinario che ha segnato una svolta storica nel panorama teatrale e sociale internazionale. Dopo aver aperto la Stagione del Teatro dell'Opera di Roma come prima compagnia al mondo formata da attori con disabilità psichiche e fisiche a calcare il palcoscenico di un ente lirico, aver partecipato al Festival di Sanremo registrando un picco record di ascolti (16.185.000 spettatori) e aver presentato all'Onu a New York i protocolli scientifici della propria metodologia di Teatro-Terapia, D'Ambrosi ha celebrato un nuovo successo alla Festa del Cinema di Roma con Il Principe della Follia, in uscita nelle sale italiane nella primavera 2026. Ora il Teatro Patologico si prepara a chiudere l'anno con due appuntamenti di portata mondiale, a New York e Londra.
Dal 17 al 22 novembre la Compagnia Stabile, formata da attori con disabilità e riconosciuta come simbolo internazionale di teatro inclusivo, debutta a New York con La Commedia Divina. In collaborazione con l'Istituto Italiano di Cultura e grazie all'invito del suo direttore, Claudio Pagliara, lo spettacolo sarà ospitato dal leggendario La MaMa Theatre, tempio dell'avanguardia mondiale. Un evento che coincide con il 45° anniversario dell'attività artistica di D'Ambrosi negli Stati Uniti.
A seguire, il 3 dicembre, in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, la compagnia sarà ospite dell'Ambasciata d'Italia a Londra, su invito dell'ambasciatore Inigo Lambertini, dove continuerà a raccontare la forza e l'unicità di un modello artistico-terapeutico che sta ridefinendo il rapporto tra inclusione, teatro e salute mentale. In questa occasione saranno invitati ospiti di altissimo livello provenienti dal mondo dello spettacolo, della politica e dell'aristocrazia del Regno Unito.
"È stato un anno che ha cambiato il modo di guardare alle fragilità", dice D'Ambrosi. "Il Teatro Patologico continuerà a dimostrare che ogni persona, con la propria unicità, può essere luce e poesia sul palcoscenico e nella vita. Se l'Organizzazione Mondiale della Sanità riconoscerà il metodo di Teatro-Terapia del Teatro Patologico come trattamento psichiatrico, si compirà un passo storico nella continuità del percorso di umanizzazione della cura iniziato con la Legge Basaglia", conclude.