l'iniziativa a roma

Il Premio Nobel Parisi tra scienza e fantasia con una raccolta di favole: "La scuola insegni la curiosità"

Presentato agli alunni di un istituto di Roma l’ultimo lavoro dello scienziato, presto in libreria

10 Mag 2024 - 09:34

Il Premio Nobel per la fisica Giorgio Parisi il 14 maggio tornerà in libreria con il suo ultimo, curioso, lavoro. Si tratta della raccolta di favole "La mosca verdolina e altre storie per chi non vuole dormire", edita da Rizzoli e presentata ieri ai bambini della storica scuola primaria "Trento e Trieste", nel cuore di Roma. In questo periodo, l'istituto sè in forte difficoltà perché non ci sono stati iscritti alla prima classe. 

Il Premio Nobel Parisi scrive un libro di fiabe e lo presenta in una scuola di Roma

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Prima di entrare in un'aula piena di piccoli ascoltatori entusiasti, Parisi - docente di Fisica Teorica alla Sapienza e ricercatore associato dell'Istituto nazionale di Fisica nucleare - ci ha raccontato di aver scritto il libro quasi per gioco. "L'idea è nata tanti anni fa, quando leggevo ai miei figli le storie di Calvino: a un certo punto si sono annoiati, ne volevano di nuove e così ho inventato tre fiabe. Poi ne ho aggiunte altre per i miei nipoti ed ecco la raccolta". Il premio Nobel ha quindi ricordato il legame, strettissimo, che esiste tra scienza e fantasia: "Lo scienziato deve trovare soluzioni che nessuno prima si era inventato e quindi deve avere fantasia. Ci sono matematici che sono arrivati a grandi scoperte partendo da sogni e visioni". E, in effetti, nelle fiabe della raccolta non mancano elementi di novità. “I miei personaggi sono quelli delle favole tradizionali: maghi, cavalieri, principesse, però ho cercato di ribaltare un po’ i ruoli. C’è una rana che si trasforma in principessa e una mosca che, invece di essere scacciata come avviene di solito, salva i bambini”. 

Durante l'incontro, presentato da Serena Dandini e organizzato dall'Associazione Genitori della scuola, Parisi ha ascoltato le domande curiose degli alunni e, proprio sulla curiosità, ha detto: "È necessario che la scuola insegni ad avere amore per le cose nuove, che già da piccoli si impari a imparare". Lo scienziato ha inoltre insistito sull’importanza delle piccole scuole come quella che ha ospitato l’incontro, ora a rischio chiusura per mancanza di iscritti. “Non dobbiamo trasformare i centri delle città in baracconi da circo solo per turisti, per far questo però è necessario che ci siano residenti e quindi anche le scuole”.

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