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Michela Murgia, lacrime e applausi ai funerali | Il sacerdote: "Tante battaglie, mai il timore di manifestare la sua fede"

Niente fiori in Chiesa come da lei richiesto. Alle esequie presente tutta la sua famiglia "queer". Toccante intervista alla madre della scrittrice: "Mi diceva 'sto migliorando', ora mi sento un groppo al cuore"

Fotogallery - Addio a Michela Murgia, folla e lacrime alla Chiesa degli Artisti

I funerali della scrittrice Michela Murgia, scomparsa giovedì a 51 anni, sono stati celebrati nella Basilica di Santa Maria in Montesanto a Roma, la Chiesa degli artisti.

All'interno della Chiesa niente fiori, secondo quanto disposto dalla stessa scrittrice, tanto che le corone inviate dalle autorità sono rimasti fuori sul sagrato. L'unica composizione presente vicino alla bara era quella scelta e voluta da lei, con fiori di carciofo, limoni, peperoncino e mirto. "Ha fatto tante battaglie senza mai il timore di manifestare la sua fede", ha detto il sacerdote, don Walter.

 

A celebrare la funzione è stato don Walter Insero, professore associato alla Pontificia università gregoriana e Cappellano presso la Rai dal 2004. Il sacerdote ha recentemente officiato anche i funerali di Gina Lollobrigida, Gigi Proietti, Andrea Purgatori, Maurizio Costanzo e, in passato, anche di Fabrizio Frizzi. "Michela è nel viaggio verso il Padre, non verso il nulla. Michela ha fatto tante battaglie, vi invito ad accogliere la testimonianza di fede che ha avuto nella prova, nella sofferenza dura che ha vissuto. Michela non ha mai avuto timore di testimoniare la sua fede", ha detto il sacerdote. 

 

Gli applausi, la piazza e la famiglia queer - Un lunghissimo e caloroso applauso ha accolto il feretro quando è arrivato in piazza del Popolo. Sono state circa mille le persone radunate davanti alla Chiesa, che hanno ascoltato da fuori e hanno intonato "Bella ciao". Alle esequie ha poi partecipato tutta la famiglia "queer", come la definiva la Murgia, e tra gli altri, anche l'amico Roberto Saviano, la segretaria del Pd Elly Schlein, Francesca Pascale con la compagna Paola Turci. 

 

Il ricordo di Roberto Saviano - Verso la fine della messa, alcuni amici hanno preso la parola per esprimere un loro personale ricordo di Michela Murgia. Tra questi Chiara Valerio, Lella Costa e Roberto Saviano. Proprio lo scrittore ha detto: "Michela si è presa cura della cosa pubblica, nonostante i durissimi attacchi che ha ricevuto dagli odiatori mediatici che hanno cercato di intimidirla". Poi un ricordo personale degli ultimi giorni: "Non ha mai smesso di essere felice, nonostante il dolore vissuto enorme dignità. E' sempre stata una che ha scelto da che parte stare, scegliendo di difendere gli ultimi, i diritti. E questo per lei era il modo di essere felice", ha concluso Saviano.

 

La madre di Michela Murgia: "Mi sento un groppo al cuore" 

  Costanza Marongiu, madre di Michela Murgia, ha parlato con il Corriere della Sera raccontando anche gli ultimi mesi di vita. "Io non posso più muovermi, non andrò al funerale". Della malattia la signora Costanza sapeva da oltre un anno ma la morte è arrivata improvvisa per lei: "Fino al giorno prima mi ha nascosto la verità. Mi diceva: sto migliorando. E io ci credevo. Poi una settimana fa ha smesso di rispondermi al telefono e ho capito che stava male. Mi sento un groppo al cuore che mi sta uccidendo".

 

 

L'ultima telefonata: "Me ne sto andando"

 Michela Murgia giovedì ha fatto l'ultima telefonata alla famiglia, ha parlato col fratello Cristiano (lui con la moglie Ida saranno alle esequie a Roma). "Gli ha detto me ne sto andando, di' alla mamma di stare tranquilla e non piangere", ha detto la signora Costanza, "io non ho pianto, però così è anche peggio".

 

"I figli nascono con le ali e poi volano via"

 La mamma di Michela Murgia la ricorda come una ragazza forte, coraggiosa ma che sapeva ammettere i propri sbagli: "Ha seguito i suoi sogni: voleva l'Orient Express e lo ha avuto, voleva andare in America e lo ha avuto. Per certi versi ero diventata secondaria: lei aveva fretta di fare le cose che non era mai riuscita a fare prima". L'ultima volta che madre e figlia si sono viste di persona è stato a settembre 2022, ma Costanza non è dispiaciuta: "I figli nascono con le ali e poi volano via, nessuna mamma ha il diritto di fermarli". Una settimana fa si sono parlate: "Mi ha detto che stava bene, che era serena. E che preferiva spostarsi a casa sua, morire a casa e non all'ospedale. E perché mi dici questo?, ho chiesto. E lei: mamma lo sai, può capitare in qualsiasi momento. Ecco, per me Michela non è andata via: lei è ancora qui".

 

 

Il testamento della Murgia: assegnati anche i vestiti

 "Ha scelto di fare testamento e da mesi abbiamo lavorato per tutelare la sua famiglia queer. Lo abbiamo fatto insieme e sempre pubblicamente come battaglia politica", ha detto al quotidiano Leggo l'avvocato bolognese e sua amica intima, Cathy La Torre, conosciuta su social con il nome "Avvocathy". "Michela ci ha mostrato che tutelare le forme relazionali non tradizionali ma che sono comunque famiglie è oggi una battaglia politica urgente e aggiungo, dal canto mio, anche una battaglia giuridica fondamentale. Ha fatto testamento e predisposto tutto per tutelare una famiglia che lo Stato non tutela". La casa dovrebbe andare ai "figli dell’anima" di Michela Murgia, ovvero Raphael Luis, Francesco Leone, Riccardo Turrisi e Alessandro Giammei. Sempre a Giammei, che insegna all’università di Yale, dovrebbero andare gli scritti di Michela, alcuni dei quali saranno pubblicati postumi. In una intervista rilasciata mesi fa la Murgia aveva anche aggiunto altri dettagli: "Tutto il mio armadio va in capo a Chiara Tagliaferri, che lo distribuirà a seconda delle sue scelte. Patrizia Renzi avrà il patrimonio di gioielli e bigiotteria, trenta chili di cianfrusaglie accumulate".

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