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Max Brigante: "Vi porto dietro le quinte, tra aneddoti e Fuori Onda"

Il disc jockey e conduttore radiofonico di Radio 105 racconta a Tgcom24 il suo primo libro

Max Brigante:
ufficio-stampa

Per ognuno dei 19 personaggi che ha inserito nel suo primo libro "Fuori Onda" (Mondadori, 19.90), Max Brigante ha raccontato un lato inedito.

Star della musica, tv, spettacolo e sport, che il conduttore di "105 Mi Casa" ha selezionato personalmente: da Joe Bastianich a Jovanotti, da Paolo Maldini a Massimiliano Sechi. Non una semplice raccolta di interviste, ma riflessioni e aneddoti sul prima, durante e dopo l'incontro in radio. L'autore racconta il volume a Tgcom24: "Ho pensato di raccontare quello che c'è dietro le quinte, come è il personaggio, come arriva in radio, come l'ho vissuto io... Vince sempre la voglia di chiacchierare, magari dell'ultimo post di Instagram".

Come è nata l'idea del libro?
Volevo fare un libro fotografico, che una volta sfogliato desse la sensazione della ricchezza del programma, con più di 300 ospiti ogni anno. In realtà poi ho ragionato sullo scrivere delle riflessioni legate agli ospiti, così ho pensato di raccontare quello che c'è dietro le quinte, come è il personaggio, come arriva in radio, come l'ho vissuto io.

 

Ne sono usciti dei ritratti inediti...
Una fan di Jovanotti, che lo segue da tempo, mi ha scritto che non aveva mai pensato a Lorenzo da quella prospettiva.  

 

Come hai selezionato i 19 personaggi?
Forse sono loro che mi hanno scelto. Per me non è semplice scrivere, così ho cercato quelle situazioni che erano più forti da raccontare. Massimiliano Sechi è un ragazzo nato senza gli arti.. di lui mi colpito la sua energia, è stato divertente, positivo, sorridente. 

 

Ci sono tanti aneddoti, come hai fatto a ricordarteli?
Ho riascoltato tutto, circa 70 puntate. Non amo molto riascoltarmi, ma dovevo...

 

Qualcuno che è rimasto fuori si è arrabbiato?
Ci ho pensato solo dopo aver mandato il libro in stampa. Emis Killa ha visto il libro e mi ha chiesto: 'Non c'è niente di me?'. E lui è un amico vero. Ma non è un libro che si esaurisce, ci sarà un seguito, continuo a incontrare ospiti. 

 

Con J-Ax, che non compare nel libro, è andata diversamente...
Pensavo di partire dal capitolo J-Ax. L'ho scritto 50 volte ma non veniva come volevo e ho deciso di non pubblicarlo. La scrittura non era al livello, ma è una difficoltà mia nei suoi confronti, ci tenevo talmente tanto a scrivere una cosa profonda... è stato il primo cantante famoso che ho conosciuto negli Anni 90, temo talmente tanto il confronto con lui, un po come gli innamorati che si scrivono lettere d'amore e non le mandano. 

 

Hai pensato di trasformare il programma in un format tv? 
Mi piacerebbe, ma è solo nella mia testa. Non amo tantissimo la radio con una telecamera che riprende tutto. Mi piacerebbe costruire un formato apposta per la tv.

 

Cosa ti incuriosisce ancora?
Il programma arriva dopo una autoanalisi, dopo 20 anni di radio. Mi sono chiesto 'cosa voglio fare veramente?'. La risposta è stata semplice: palare con gli ospiti come ci parlo quando vado a cena con loro. Senza il peso della radio e del mezzo. Cerco di non prepararmi. Le persone che lavorano intorno a me mi bombardano di informazioni, cerco di distruggerle e costruire il mio percorso. Vince la voglia di chiacchierare, magari dell'ultimo post di Instagram.