Le siepi di un labirinto neoclassico pervadono il salone cinquecentesco di Sala Alessi. Ombre di piante si arrampicano sulle pareti. Gli archi decrescenti creano illusioni di fughe prospettiche. Profumi sottili di erba e di marmo, suoni e luci si profondono in questo giardino iincantato nelle tenebre notturne. Le pareti e il pavimento sono rivestiti in erba sintetica.
In questo scenario le luci illuminano prima il sensualissimo quadro "Amore e Psiche" di Fronçois Gérard (1798), poi trionfale appare nel suo biancore "Amore e Psiche" di Antonio Canova (1797), che ritrae l’attimo in cui la fanciulla, drappeggiata in un sottile e trasparente velo, prende la mano di Amore per deporvi una farfalla, simbolo della propria anima, fissando i canoni estetici delle “sue divinità” ricche di dolcezza e di bellezza sensuale.
Fronçois Gérard coglie l’istante in cui Psiche riceve il primo bacio di Amore, impedito di vedere Cupido, fortemente ispirato all’opera di Canova ma denso di un erotismo che gli assicurò un grande successo di pubblico.
I due capolavori del Louvre, nell'ormai classico appuntamento natalizio, offrono grazie a Eni il dono sublime dell'arte alla città di Milano, in mostra a Sala Alessi fino al 13 gennaio 2013.