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© Paolo Mussat Sartor

© Paolo Mussat Sartor

© Paolo Mussat Sartor

la mostra a milano

In viaggio nell’Arte Povera con le fotografie di Paolo Mussat Sartor

Fotografie e opere dialogano per raccontare la scena artistica italiana e internazionale dagli anni ’70 i ’90, restituendo uno sguardo critico e autentico su uno dei movimenti più influenti dell’arte contemporanea

29 Dic 2025 - 16:05
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La Galleria Gracis di Milano presenta "Obiettivo, Arte Povera. Un viaggio nell’arte dal 1968", mostra personale di Paolo Mussat Sartor (Torino, 1947) aperta dal 30 gennaio al 10 aprile 2026 in Piazza Castello 16. L’esposizione raccoglie circa 30 fotografie che ritraggono i principali protagonisti dell’Arte Povera – tra cui Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Gino De Dominicis, Luciano Fabro, Eliseo Mattiacci, Mario Merz, Jannis Kounellis, Giulio Paolini, Giuseppe Penone, Emilio Prini, Michelangelo Pistoletto e Gilberto Zorio – e immagini della serie Viaggi, scattate da Sartor durante gli spostamenti in Europa tra gli anni ’70 e ’90. Il progetto vuole offrire una lettura critica del lavoro degli artisti, trasformando la fotografia in testimonianza viva e parte integrante della storia dell’arte contemporanea.

Il titolo della mostra

  Il titolo della mostra sintetizza i tre cardini del progetto: l'obiettivo della macchina fotografica che si fonde con lo sguardo di Sartor, i viaggi che raccontano spostamenti tra mostre e città europee, e l'arte povera, cuore pulsante della scena artistica italiana degli anni Settanta. Le fotografie non si limitano a documentare, ma instaurano un dialogo profondo con le opere e gli artisti ritratti, restituendo la dimensione autentica e poetica di un’epoca definita da creatività, sperimentazione e coraggio.

Le foto di viaggi

  Accanto alle immagini dei protagonisti dell’Arte Povera, la mostra presenta per la prima volta le fotografie dei viaggi, scattate con la Minox, una macchinetta tascabile che Paolo Mussat Sartor portava con sé durante i lunghi spostamenti tra Amsterdam, Francoforte, Parigi, Basilea, Roma e Bari. Oggetti, paesaggi, situazioni quotidiane e cambiamenti atmosferici sono ridotti all’essenziale, selezionati con occhio critico e sensibilità artistica. L’accostamento tra ritratti e reportage di viaggio offre così una visione completa del linguaggio fotografico di Sartor, considerato tra i più significativi interpreti della fotografia d’arte del secondo Novecento.

Chi è Paolo Mussat Sartor

 Autodidatta, Paolo Mussat Sartor muove i primi passi nella galleria di Gian Enzo Sperone a Torino grazie all’amico Tucci Russo, entrando in contatto con la scena artistica italiana e internazionale. La sua fotografia è caratterizzata da un approccio rispettoso e riflessivo: niente grandangoli, nessuna spettacolarizzazione, nessuna trasformazione della realtà. Come racconta lo stesso fotografo, ogni scatto nasce dal dialogo mentale con il soggetto, cercando di comprendere l’opera senza sconvolgerla, e di restituire fedelmente la sua idea originale.