© Fabrice Gallina
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Il nuovo spazio di arte digitale, il più grande d'Europa, apre i battenti con l'installazione immersiva dell'artista turco
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DAG – Digital Art Gallery, la nuova galleria d’arte digitale immersiva a Gorizia, prende vita con la sua prima mostra. A inaugurare il tunnel digitale più grande d'Europa negli spazi rinnovati della Galleria Bombi è Data Tunnel, installazione immersiva di Refik Anadol, artista, regista e designer tra i maggiori interpreti della media art internazionale e pioniere dell’arte generativa. La mostra, che proseguirà fino a maggio 2026, segna il debutto del nuovo spazio, concepito come polo di arte digitale in Europa, e porta i visitatori a immergersi in un flusso continuo di luce, immagini e suoni.
L’installazione occupa l’intero LEDwall di Galleria Bombi, trasformando il tunnel in un organismo digitale vivo. Le forme e i colori sono generati dal Large Nature Model, un’AI sviluppata dal team di Anadol, addestrata su milioni di immagini ambientali provenienti da musei e archivi scientifici internazionali. I dati diventano pigmento e materia visiva, dando vita a un paesaggio digitale in continua trasformazione, tra texture botaniche, pulsazioni oceaniche e ritmi atmosferici.
"Il dato è il mio pigmento" ha detto l'artista. "Abbiamo raccolto informazioni dalla natura in tutto il mondo e le abbiamo elaborate in algoritmi che permettono all’AI di adattarsi allo spazio tridimensionale del tunnel. Il risultato è una scultura digitale di dati naturali, più che una semplice pittura: i visitatori camminano dentro l’opera, immersi in un paesaggio sonoro e visivo unico", ha proseguito.
Un aspetto centrale di Data Tunnel è l’uso etico dell’intelligenza artificiale. Tutti i dati utilizzati sono open source e la tecnologia sfrutta soluzioni a basso impatto ambientale grazie alla collaborazione con Google Cloud e NVIDIA. "Si può usare l’AI eticamente. Ci domandiamo: è amica della natura? Sta usando energia sostenibile? Sta usando i set di dati giusti? La natura è molto più longeva dell’umanità: dobbiamo proteggerla", sottolinea Anadol.
L’installazione non è solo un contenuto visivo, ma un gesto architettonico: le forme generative seguono la curvatura del tunnel storico, creando un dialogo tra passato e innovazione. I visitatori attraversano uno spazio in cui movimento, dati e percezione si fondono, trasformando la semplice passeggiata in un’esperienza contemplativa.
Con Data Tunnel, DAG si conferma come laboratorio di arte digitale e innovazione tecnologica. Le superfici LED e il sistema audio multisensoriale avvolgono i visitatori, facendo dialogare luce, suoni e immagini con la struttura storica del tunnel. "Troviamo l’umano nel non-umano. L’arte digitale non arriva con un clic magico: è il risultato del lavoro intenso mio e del team, della sensibilità e della ricerca sui dati. Questo progetto offre ispirazione, gioia e speranza, in un contesto complesso come quello attuale", conclude Anadol.
Refik Anadol è un artista, regista e designer turco di fama internazionale, tra i principali protagonisti della media art e pioniere dell’arte generativa. Vive e lavora a Los Angeles, dove dirige il Refik Anadol Studio e insegna al Dipartimento di Design Media Arts dell’UCLA. Nei suoi progetti, dati e informazioni invisibili prendono forma in ambienti immersivi e sculture digitali, trasformando muri, soffitti e interi spazi in esperienze sensoriali. Le sue opere sono state esposte in istituzioni come il MoMA di New York, il Centre Pompidou, Palazzo Strozzi e The Sphere di Las Vegas, e combinano estetica, tecnologia e percezione in una prospettiva innovativa sull’arte contemporanea.
La Digital Art Gallery (DAG) è il nuovo spazio espositivo immersivo di Gorizia, concepito per ospitare installazioni di arte digitale e media art. Aperta di recente nella storica Galleria Bombi, la galleria si sviluppa su 1.000 metri quadrati e oltre 300 metri di percorso, con pareti e soffitti rivestiti da LED di ultima generazione. DAG non è solo una galleria, ma un luogo dove luce, suono e tecnologia si fondono con l’architettura storica, offrendo ai visitatori un’esperienza multisensoriale in cui attraversare lo spazio equivale a immergersi in un’opera d’arte viva e dinamica. Con questa prima mostra, la DAG inaugura il suo percorso culturale, mettendo al centro dell’esperienza l’arte di Refik Anadol e aprendo nuove prospettive sulla percezione dei dati, della natura e dello spazio immersivo. Come ha spiegato l'artista: "La mia è arte pubblica. Sono felice ora di realizzare a Gorizia un progetto unico al mondo: non esiste un luogo fisico così grande e importante trasformato in spazio di arte digitale pubblica. Qui siamo in una specie di corridoio, lo immagino come un ‘tunnel europeo della cultura’, realizzato dall’AI che in questo momento è lo strumento creativo più importante che abbiamo per le mani".