Un percorso che attraversa il Medioevo, il Rinascimento, le avanguardie e la creatività contemporanea, con opere selezionate dal ricco patrimonio della Fondazione Carit
© Marco Santarelli
Otto secoli di arte raccontati attraverso quarantaquattro opere: è il viaggio proposto dalla mostra “Da Signorelli a Burri” ospitata da Palazzo Montani Leoni a Terni fino al 1 marzo 2026. L'esposizione, curata da Anna Ciccarelli, direttore della Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni, è il frutto di una selezione attenta all’interno di un patrimonio di oltre 1.100 opere, tra dipinti, sculture, acquerelli, disegni e grafiche.
Il percorso espositivo si snoda in ordine cronologico, seguendo i legami stilistici tra gli artisti e coprendo le principali epoche della storia dell’arte italiana, dal Trecento agli esordi del XXI secolo. Si parte con le testimonianze medievali e rinascimentali, tra cui opere della cerchia di Taddeo Gaddi e capolavori di Perugino, Tiziano e Luca Signorelli, la cui tavola in mostra rivela un senso plastico straordinario e una drammaticità intensa nelle figure.
Il percorso prosegue tra il Barocco e il caravaggismo, con opere di Antiveduto Gramatica, Artemisia Gentileschi e Mattia Preti, e si arricchisce di influenze fiamminghe come quelle di Sebastian Vrancx. Dal Settecento veneziano con Francesco Guardi si passa ai paesaggisti d’oltralpe, tra cui Claude Joseph Vernet, Verstappen e van Bloemen, che celebrano il territorio umbro con la spettacolare Cascata delle Marmore.
L’Ottocento e il primo Novecento documentano l’evoluzione del gusto borghese e il realismo romantico fino all’impressionismo, con opere di Alfred Sisley e Camille Pissarro, mentre il secondo Novecento è rappresentato da maestri come Alberto Burri e Agostino Bonalumi. La sezione finale è dedicata ai grandi artisti umbri o attivi nel territorio, tra cui Piero Gauli, Ardengo Soffici, Ugo Castellani e Aurelio De Felice.
A completare l’esposizione una piccola galleria di ritratti di cardinali e figure illustri tra XVII e XIX secolo, sculture di Vincenzo Gemito, un elegante orologio Luigi XVI e un’opera in ceramica contemporanea di Piero Gauli. L’allestimento è a cura dello Studio Sciveres Guarini e la mostra è accompagnata da un catalogo curato da Anna Ciccarelli.