La mostra a Verona

"Best Before", street art e fotografia invitano a non sprecare il futuro

Cibo ha chiamato a raccolta alcuni dei più importanti urban artist per dare nuova vita ad alcune delle sue opere vandalizzate e Martha Cooper ha documentato la performance: la mostra sarà ospitata al Forte Sofia fino al 29 giungo

14 Apr 2025 - 12:45
1 di 10
© Martha Cooper
© Martha Cooper
© Martha Cooper

© Martha Cooper

© Martha Cooper

Se si può ancora fare qualcosa, il momento di farlo è adesso. Prima che sia troppo tardi, prima che tutto scivoli nell'oblio dell'indifferenza. "Best Before" è la mostra in cui le foto di Martha Cooper raccontano l'azione collettiva di street art ideata da Cibo, che ha chiamato a raccolta alcuni dei più importanti urban artist a livello italiano e internazionale per riportare alla vita 11 delle sue opere vandalizzate da gruppi neofascisti. Torri traballanti di caprese, esplosioni di tortellini, cheescake apocalittiche, ortaggi-zombie e file di salsicce che tendono all'infinito portano all'attenzione dell'opinione pubblica il tema dei diritti umani e della libertà di espressione, attraverso un linguaggio ironico e colorato. Fino al 29 giugno al Forte Sofia di Verona, circa 50 scatti della fotografa statunitense documentano la performance e ne restituiscono un racconto affascinante e coinvolgente.

La "chiamata alle arti" di Cibo

 Per realizzare il suo progetto, Cibo ha coinvolto gli street artist Claudiano.jpeg, Clet, Eron, Mantra, Millo, Ozmo, Pablos, Pao, Pixel Pancho, Plank e Zed1. Con ciascuno di loro ha lavorato a quattro mani, per ridare vita alle sue opere deturpate da gruppi di estrema destra. Da questo incontro sono nati murales che mescolano le identità dei due artisti coinvolti e che stimolano la riflessione di chi li osserva sui grandi temi di oggi: libertà ed emancipazione, ecologia e rispetto della natura, fratellanza tra i popoli, l'incontro tra tecnologia e tradizione. Ma soprattutto, un atto di opposizione all'oscurantismo: una risposta ancor più tagliente quanto apparentemente giocosa. Martha Cooper ha immortalato ogni attimo in questa performance, narrando attraverso il suo obiettivo l'azione di denuncia sociale ma anche l'incontro umano.

La mostra "Best Before"

 Il titolo della mostra, "Best Before" richiama l'invito sulle confezioni dei generi alimentari a consumarli entro una certa data, prima che diventino rancidi. Allo stesso modo, Cibo e Martha Cooper invitano il pubblico della mostra, ma anche tutte le persone che per caso o per scelta osservano i murales degli street artist coinvolti, a non aspettare inermi la data di scadenza senza agire, a proteggere un presente fragile e sempre più in pericolo. "Gli scatti esposti vogliono rappresentare la memoria visiva di un'azione collettiva e costituire un ideale archivio della resistenza ma, anche, un'indagine sulla vera essenza della street art, sulla sua profonda relazione con il luogo e la società, e ancora, un'analisi sul momento e sull'effimero in contrapposizione al bisogno umano di preservare le cose nel tempo", spiega la curatrice Sara Maira. La street art, per sua natura, è destinata a non durare a lungo nel tempo: la fotografia è l'unico strumento per farla durare, l'unico modo per conservare la memoria.

Chi è Cibo

 Cibo da anni lotta contro l'odio trasformandolo in colore. I suoi murali raffigurano alimenti e ricette, sempre studiate e riportati fedelmente come da disciplinare. I suoi colori vivaci trasformano le opere in armi pacifiche ma efficaci contro l'odio. Gli alimenti sono un linguaggio universale, che unisce, e che rende ancora più evidente la meschinità del tentativo di creare divisione. "Quello che oggi è tradizione, una volta era innovazione", ricorda. Il suo punto di vista netto sul mondo ha scatenato spesso haters di parti avverse, che si sono scagliati contro il suo lavoro vandalizzandolo. "Per questo motivo, vista anche la situazione geopolitica attuale e l'importanza di inviare un segnale forte in questo preciso momento io e la mia squadra abbiamo contattato artisti noti ed emergenti che rispettiamo per lavorare insieme a quattro mani al restauro di murali danneggiati, con l'obiettivo di sensibilizzare le persone lanciando un appello ai cittadini: dobbiamo agire ora, prima che sia troppo tardi".

Chi è Martha Cooper

 Martha Cooper, nata nel 1943 a Baltimora, è nota per aver documentato la scena dei graffiti di New York City negli anni '70 e '80. Dagli esordi illegali sui vagoni della metropolitana fino alla grandi opere contemporanee, con la sua macchina fotografica ne ha catturato tutte le evoluzioni. Ha raccontato la nascita della cultura hip-hop e viaggiato per tutto il mondo per documentare la street art. Con la partecipazione alla mostra "Best Before" conferma il suo ruolo di narratrice di un'arte che sfida il tempo, opere sulle quali è bene soffermarsi prima che sia troppo tardi.

 

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri