fotofestival

"ReLOVEution", la XIV edizione di Foianofotografia

A Foiano della Chiana dal 10 novembre al 2 dicembre

08 Nov 2012 - 17:17
 © Ufficio stampa

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Non c’è neanche da chiedersi cosa possa legare l’amore alla rivoluzione. E’ un assioma semplice. E’ il motore delle cose. E’ la spinta che ti spinge a scendere in piazza, a credere che qualcosa si possa cambiare, è il recupero di una tradizione del passato che rompe gli schemi del presente, è il quotidiano che si trasforma grazie alla gente comune in una possibilità di futuro. E’ la voce di un singolo, è un movimento di massa. E’ la natura e il corso deviato dall’uomo e poi restituito. E’ il credere nel potere di propagazione della musica, e nel mondo rinchiuso dentro un autobus. E’ la crisi, è la morte, è la rinascita.

In questo 2012 complicato (e non solo per la vita del paese) Foianofotografia decide di dedicare la sua quattordicesima edizione alla rottura, e all’amore. Un tema complicato da affrontare, se non si vuole scadere nel retorico, ma al quale la rassegna ha deciso di dedicare uno spazio, e un motivo di riflessione.

Ed ecco un nuovo percorso, che parte dalla primavera araba nel suo posto più delicato (la Libia) per approdare agli indignati d’Italia, quelle persone che reclamano indietro la propria dignità di esseri umani. Passando per l’Etiopia a doppia velocità, una Gaza che tenta la rinascita nonostante i bendaggi delle potenze estere ed estranee, il ricordo di chi rivoluzionario un tempo si sentiva davvero, e la rivoluzione in un quartiere dopo la crisi economica che si è abbattuta sugli Stati Uniti. E ancora: la realtà differente della provincia italiana, così come la rivoluzione di un’acqua che torna in una terra arida, a far sopravvivere i racconti dei nonni. Fino ad arrivare al più rivoluzionario degli atti per un essere umano singolo: il matrimonio. Abbiamo deciso di fornire risposte ed esporre dubbi, così come declinare diverse interpretazioni e fornire motivi di riflessione. Eppure, anche, semplificare.

Perché la rivoluzione, così come l’amore, è in fondo questo. E’ dire no. E’ dire sì.

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