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Contro i tumori farmaci anti-Aids

Partono in Italia i primi test al mondo

03 Mag 2004 - 20:31

Il primo studio al mondo per testare l'efficacia dei farmaci anti-Aids contro il sarcoma di Kaposi (un tipo di tumore provocato appunto dal virus dell'Hiv) è italiano: la sperimentazione partirà all'inizio di febbraio.

I test di fase II saranno condotti dall'Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con l'azienda produttrice del farmaco, Merck Italia, e coinvolgeranno 15 centri clinici in tutto il Paese. L'annuncio è stato dato da Barbara Ensoli, del laboratorio di virologia dell'Iss, durante il V Congresso su Aids e Cancro, in corso al Centro di riferimento oncologico di Aviano.
La ricercatrice italiana ha scoperto che gli inibitori della proteasi, utilizzati già da anni per tenere sotto controllo il virus dell'Hiv, sono in grado di tagliare anche il 'sostentamento' al tumore. "Agiscono bloccando l'angiogenesi" spiega Ensoli "Sia negli studi in vitro, sia utilizzando modelli preclinici animali, è emerso che questi anti-Hiv inibiscono l'attivazione di proteasi essenziale alla formazione e alla crescita di vasi sanguigni, a loro volta fondamentali per la crescita tumorale".

Inoltre, prosegue Ensoli "Gli inibitori della proteasi bloccano anche l'invasione dei tessuti sani da parte delle cellule cancerose". E questo non solo contro il sarcoma di Kaposi, il tumore più diffuso tra i malati di Aids, ma anche contro altre forme tumorali, fra cui il cancro della mammella, del polmone e del colon.
Sono già in corso studi preclinici sui topi, sul cui esito la ricercatrice si dice "ottimista". Intanto, all'inizio di febbraio, comincia la sperimentazione con l'indinavir contro il sarcoma di Kaposi: nei 15 centri selezionati per i test saranno arruolati una cinquantina di pazienti con malattia progressiva e non infettati dal virus Hiv.
Attualmente, come ha ricordato la studiosa italiana, contro il sarcoma non esiste una terapia standardizzata e si registra un elevato tasso di recidive.
La fase II, con cui si parte subito visto che si tratta di una specialità in uso, durerà un anno. Poi cominceranno i trial di fase III.

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