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Archeologia, a Ferrara la mostra "Spina etrusca. Un grande porto nel Mediterraneo"

Al Museo Archeologico Nazionale al via la seconda delle grandi esposizioni dedicate al centenario della scoperta della necropoli etrusca di Spina

Archeologia, a Ferrara la mostra "Spina etrusca, un grande porto nel Mediterraneo"

Il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara ospita fino al 23 aprile la mostra "Spina etrusca.

Un grande porto nel Mediterraneo", in occasione del centesimo anniversario della scoperta - avvenuta durante i lavori per le opere di bonifica degli ambienti lagunari - della città etrusca di Spina, sorta sul delta del Po. L'esposizione, giocata sul richiamo all'attualità dei percorsi e dei transiti nel Mar Mediterraneo, si affida spesso al linguaggio immersivo ottenuto con la ricostruzione digitale di paesaggi e contesti antichi e intende suggerire al pubblico il significato del grande porto di Spina per gli Etruschi del V secolo a.C. e per i cittadini mediterranei del 2022. La mostra si trasferirà, poi, a Roma, al Museo nazionale etrusco di Villa Giulia.

A Ferrara la mostra "Spina etrusca, un grande porto nel Mediterraneo" - Il percorso racconta il ruolo di Spina quale nodo fondamentale nella rete di contatti e traffici che connettevano le principali città del Mediterraneo di età arcaica e classica, punto di incontro di merci, persone e stimoli culturali di diversa provenienza, in stretto dialogo con Atene e i principali centri della Grecia antica.

 

L'esposizione fa risaltare l'eccezionalità del porto adriatico di Spina, città in costante confronto con l'elemento acquatico, mettendone in luce similarità e differenze con i grandi insediamenti etruschi del Tirreno e con la città gemellata di Cerveteri, per illustrarne la struttura sociale, la varietà culturale ed etnica, le espressioni delle élites aristocratiche, la vocazione portuale e l'importanza nelle dinamiche del commercio antico.

 

L'allestimento sceglie di affidarsi in modo consistente al linguaggio delle tecnologie di ricostruzione dei paesaggi e dei contesti antichi. I reperti esposti provengono dai principali musei archeologici italiani, altri importanti materiali dal Metropolitan Museum of Art di New York, alla cui presenza ha contribuito anche la Regione Emilia-Romagna.

 

Le iniziative scientifiche e divulgative sono state coordinate dalla Direzione generale Musei in collaborazione con la Direzione regionale Emilia-Romagna e la Soprintendenza Archeologia, con le amministrazioni locali e le università che da anni effettuano ricerche e scavi sull'insediamento antico: Bologna, Ferrara e Zurigo.

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