Al MAXXI la mostra "Paolo Di Paolo. Mondo perduto", un viaggio nell'Italia degli anni '50 e '60
Oltre 250 immagini che includono protagonisti del cinema, dell'arte, della cultura, della moda e gente comune
Dal 17 aprile al 30 giugno il MAXXI (Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma) ospita la mostra "Paolo Di Paolo.
Mondo perduto" (dal martedì al venerdì 11-19, sabato 11-22, domenica 11-19). Nuova tappa della linea di ricerca sulla fotografia fortemente sostenuta da Giovanna Melandri, Presidente della Fondazione MAXXI. L'esposizione, a cura di Giovanna Calvenzi, presenta oltre 250 immagini - che includono protagonisti del cinema, dell'arte, della cultura, della moda e gente comune - realizzate dal fotografo più amato de Il Mondo di Pannunzio, Paolo Di Paolo (Larino, Molise, classe 1925). Straordinario cantore dell'Italia tra gli anni Cinquanta e Sessanta, Di Paolo ha pubblicato 573 foto, con reportage dall'Italia e dal mondo, in 14 anni, in cui ha saputo raccontare con delicatezza, rigore e sapienza il Paese che rinasceva dalle ceneri della Seconda Guerra Mondiale.
Roma, in mostra al Museo nazionale delle arti del XXI secolo "Paolo Di Paolo. Mondo perduto": le foto
Le 250 immagini in mostra, molte delle quali inedite, sono parte dell'immenso archivio (250mila negativi, provini, stampe e diapositive) ritrovato per caso dalla figlia Silvia in cantina una ventina d'anni fa. Grazie alla scoperta di sua figlia e all'interesse di Alessandro Michele, direttore creativo di Gucci, di Giovanna Melandri, Presidente della Fondazione MAXXI, e di Bartolomeo Pietromarchi, Direttore del MAXXI Arte, sono stati realizzati il libro Paolo Di Paolo. Mondo Perduto, Fotografie 1954-1968 (Marsilio 2018) presentato al MAXXI lo scorso dicembre e la mostra, appunto.
La mostra - Il percorso è organizzato per sezioni, che si intersecano e dialogano tra loro e ruotano intorno al riallestimento della redazione de Il Mondo, con tanto di scrivania, lampade e immagini di Mario Pannunzio al lavoro con i suoi redattori. La sezione Società/Roma racconta l'Italia che usciva dalla povertà, dall'analfabetismo, dal dopoguerra, tra speranze e contraddizioni, un Paese dove convivevano giovani donne a capo velato che a Campobasso portavano le ceste sulla testa e ragazze in shorts sul lungomare di Viareggio, la civiltà contadina e le officine Ferrari, trasporti a dorso d'asino e nuove linee aeree.
Roma - Particolare attenzione è dedicata a Roma: Di Paolo ha fotografato la nobiltà romana e la società internazionale più brillante che frequentava la capitale, collaborando anche con Irene Brin per Harper's Bazaar, ma anche i funerali di Palmiro Togliatti, con in primo piano un'anziana donna in lacrime.
Reportage e personaggi - In Società/Mondo ci sono gli scatti dei suoi reportage in Giappone, in Iran, a New York. Ricchissime le sezioni dedicate a Artisti/intellettuali e Cinema, con i ritratti di pittori, poeti, scrittori, divi del cinema, per lo più inediti, scattati "per diletto": Lucio Fontana alla Biennale, Carla Accardi a Roma, Renato Guttuso alla salita del Grillo, Mimmo Rotella mentre realizza un suo décollage a Piazza del Popolo, Ezra Pound, Tennesse Williams in spiaggia con il cane, Giuseppe Ungaretti con un gatto in braccio, un'inedita Oriana Fallaci che "gioca" a fare la diva al Lido di Venezia, Kim Novak che stira in camera al Grand Hotel, Sofia Loren che scherza con Marcello Mastroianni negli studi di Cinecittà, Monica Vitti e Michelangelo Antonioni che passeggiano leggendo il giornale, Simone Signoret e Yves Montand che si baciano all'Aventino.
E poi gli “incontri impossibili” realizzati per il settimanale Tempo, con Giorgio De Chirico insieme a Gina Lollobrigida, Salvatore Quasimodo con Anita Ekberg, Luchino Visconti con Mina, Nilde Iotti con Renato Rascel, Alberto Moravia con Claudia Cardinale.
Ad Anna Magnani è dedicato uno dei focus della sezione Cinema: giocando d'anticipo sui paparazzi che la inseguivano e conoscendo il garbo e lo stile di Di Paolo, la diva lo invita nella sua villa al Circeo e, per la prima volta, si fa fotografare col figlio. Un altro focus è dedicato invece a Pier Paolo Pasolini.