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27 gennaio, per la prima volta ad Auschwitz la storia di un internato italiano

I mesi di prigionia in Polonia di Elio Materassi sono stati ricostruiti nel volume "La memoria legata al filo rosso. Il ricordo negli occhi di mio padre" di Orlando Materassi e Silvia Pascale

Ufficio stampa

"Auf Wiedersehen mi disse mio padre prima di spirare; allora capii che davvero quello che aveva passato tra il 1943 e il 1945 come Internato militare italiano nei lager nazisti non l'aveva mai lasciato". Così, da quell'addio in tedesco ora ricordato a Tgcom24, Orlando Materassi, il figlio di Elio, quell'Imi (Internato militare italiano) che in punto di morte lo salutò nella lingua conosciuta da deportato nei campi di lavoro in Polonia dopo l'8 Settembre, partì alla ricerca del passato. E il viaggio in salita in una delle pagine più dolorose della storia d'Italia, condotto in persona da Materassi, oggi presidente nazionale Anei (Associazione Nazionale Ex Internati nei Lager Nazisti), si trasformò in pedalata in tandem dopo l'incontro con Silvia Pascale, docente, storica, scrittrice e dirigente nazionale Anei. Insieme, lavorando quotidianamente a quattro mani, hanno dato vita al volume "La memoria legata al filo rosso. Il ricordo negli occhi di mio padre" (Ciesse Edizioni) che li porterà fino ad Auschwitz.

Un libro, questo, che è il frutto di un intimo viaggio all’interno di due anime segnate dal trauma della deportazione di famigliari: il padre di Orlando (protagonista del volume) e il prozio di Silvia,  morto in campo di concentramento; Silvia stessa, che racchiude in sé anche il dramma del genocidio armeno e la discriminazione delle leggi razziali italiane.

 

27 Gennaio, "La memoria legata al filo rosso": per la prima volta la storia di un Imi arriva ad Auschwitz


 

 

E' un testo, inoltre, che presenta diverse novità: il rapporto tra padre e figlio e la condivisione di valori comuni; la ricostruzione del percorso in Germania del figlio Orlando e dei nipoti Yuri e Nicola; la ricerca storica, in particolare sullo Stalag II B di Hammerstein che adesso è la cittadina polacca di Czarne. Prima d'ora, la parte italiana di questa vicenda non era mai stata studiata: eccola, allora, la ricostruzione del "lager degli italiani" con foto aree e il contributo dello storico locale Pawel Slomian.

 

La Polonia è la terra dove Elio (uno dei 650mila internati militari italiani del Terzo Reich) venne schedato e mandato al lavoro coatto e dove trascorse i primi mesi della prigionia dopo la deportazione. E in Polonia oggi, la lunga attività di relazioni e contatti di Silvia Pascale e Orlando Materassi raccoglie i primi frutti: l'invito a un meeting di lavoro da parte del sindaco di Czarne Piotr Zabrocki e dallo storico  Pawel Slomian, per collaborare alla realizzazione di un Museo sugli Internati Militari Italiani e a un luogo di Memoria  nella vecchia stazione ferroviaria dove arrivavano i deportati, moltissimi dei quali proprio italiani.

 

Così il volume, con il suo ampio excursus dedicato ai campi di prigionia nazisti proprio in Polonia, potrà avere un suo seguito di Memoria: pandemia da Covid-19 permettendo, infatti, dopo la presentazione in prima nazionale del 10 aprile a Pontassieve (Firenze) con, tra gli altri, la direttrice del Denkort Bunker Valentin, Christel Trouvé, e il direttore del Gedenkstatte Lager Sandbostel, Andreas Ehresmann (luoghi questi del lavoro forzato di Elio Materassi, su cui il testo ruota), porterà i suoi autori a intraprendere un vero e proprio tour in Polonia.

 

La prima tappa li vedrà, quindi, a Czarne, dove aveva dunque sede un campo di prigionia enorme di circa 50 ettari, ora ricoperto da vegetazione e boscaglia, poi al Museo di Lambinowice - Opole (Stalag di Lamsdorf), invitati dal direttore, poi a Szczecinek (Neustettin in tedesco), dove sono attesi dalla Comunità italiana e, infine, ad Auschwitz.


Proprio ad Auschwitz, presso il Centro Internazionale dell'Educazione su Auschwitz e l'Olocausto, per volontà di Jadwiga Pinderska-Lech, direttrice della casa editrice del Museo di Auschwitz, troverà, infine, posto il volume scritto a quattro mani da questi due testimoni della vicenda degli Imi, quali sono gli autori, e che contiene anche un approfondimento legato a uno dei viaggi della Memoria organizzati dalla Regione Toscana.

 

 

Un'anteprima per i lettori di Tgcom24:



La memoria legata al filo rosso. Il ricordo negli occhi di mio padre
Orlando Materassi e Silvia Pascale
Ciesse Edizioni
Euro 17

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