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"The Clubface", Tom Bilotta tinge di giallo il verde del golf

Due delitti tra Stati Uniti e Brescia nel mondo del green a distanza di 22 anni: in comune molto più di quanto sembra fra vendette, rancori e sesso taciuto. Lʼautore italiano è tra gli emergenti a livello internazionale

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Per sapere chi ha ucciso Laura Palmer abbiamo atteso almeno una trentina di puntate incollati davanti alla tv tra il 1990 e il 1991.

Per scoprire chi invece ha ucciso Laura Achilli dobbiamo leggere le 279 pagine di The Clubface, opera terza di Tom Bilotta. Questo bergamasco, classe 1983, è considerato uno dei migliori tra i giovani scrittori di thriller a livello mondiale e dopo "The Orange Hand" (2014, caso editoriale e prossima serie tv) pubblica un nuovo romanzo sempre per gli inglesi di WH Books. In mezzo c'è stato  "Anatole, a thriller jazz story" (2015).

Un giallo, quello scritto da Bilotta, che prende vita in mezzo al verde di The Clubface. Il colore verde è quello del golf perché è in quel mondo che si consumano vendette, passioni e delitti descritti nei dettagli dall'autore italiano. Chi mastica di sport e letteratura ritiene che questo sia addirittura il primo thriller internazionale interamente ambientato nel golf. Di certo è il primo dove un ex giocatore professionista diventato ambito maestro, Timothy Palmer, viene trovato nel 1994 col cranio fracassato nel New Jersey, a Pine Hill, uno tra circoli americani più settari e old style. Ventidue anni dopo, nel 2016, dall'altra parte del mondo un secondo omicidio a bordo green: durante la cena di gala al termine di un'esibizione al Chervò San Vigilio del Garda (Brescia), viene mandata al creatore Laura Achilli, promessa sposa di Peter Mayer, un tedesco giovane ma già protagonista del golf internazionale.

 

Impossibile per qualsiasi detective yankee o carabiniere accostare i due casi: continenti diversi, decenni di distanza e uno sport ancora tutto da capire in Italia. Eppure uno strano scherzo del destino rimescola passato e presente di Gary McKenzie, primo sbirro all'epoca ad entrare nella casa di Pine Hill e qualche tempo dopo  cacciato dalla polizia a stelle e strisce con demerito. Il presente di Peter Mayer corre su due binari paralleli: la madre, Lara Ullmann, che gli organizza la vita da professionisti nei minimi dettagli e Laura Achilli, intenzionata ad anticipare le nozze pur di tagliare il cordone tra il suo uomo e la prossima suocera. Unico a non giocare a golf ma tenace nel condurre la sua inchiesta in vecchio stile è il capitano, Andrea Palazzi, comandante della stazione di Peschiera del Garda che, dopo il caso Achilli ha addosso i tabloid del mondo intero. Il caso non è per nulla facile, con incroci e segreti inconfessabile. In "The Clubface" nulla è come sembra a prima vista: ci sono vendette private e delitti atroci, sesso represso e vite vuote a loro insaputa.

 

Andrea Palazzi a tratti ricorda il suo collega americano Gary McKenzie con l'indagine che gli viene sottratta da procure e inquirenti più prestigiosi. Lui risponde obbedisco ma sotto sotto non molla la presa sulla vicenda e alla fine entra nella psiche dei protagonisti e la mette a nudo. Ne esce un finale di thriller in crescendo, pagina dopo pagina, ammissione dopo ammissione,

 

Tom Bilotta scrive un giallo sul golf senza preclusioni verso chi di golf conosce poco. La trama scorre via insinuando dubbi e incertezze man mano che i personaggi si muovo nei loro piccoli mondi. The Clubface sembra già pronto per un "ciak si gira".

 

Tom Bilotta
“The Clubface”
WH Books
Pagine 279, Euro 16.50