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"Il Generale": come uno scambio di persona diventa simbolo di un'errata lotta al traffico di migranti

Lʼinchiesta giornalistica di Lorenzo Tondo vuole far luce su uno dei casi giudiziari più seguiti allʼestero, ma mai uscito dallʼaula del Tribunale di Palermo

ufficio-stampa

Le indagini sul traffico di esseri umani lo hanno tratteggiato come l'Al Capone del deserto, il Totò Riina dell'Eritrea, ma la Procura di Palermo, 8 mesi prima di quel maggio 2016, di Medhanie Yehdego Mered, soprannominato "il Generale", aveva perso le tracce.

Fino a quell'arresto in un bar di Kartoum e l'arrivo del ricercato a Fiumicino. Ma con grande sorpresa di familiari e vittime di Mered, quello che scende dall'aereo a Roma non è il più grande trafficante di esseri umani d'Africa. E', invece, il Medhanie Berhe, pastore in Sudan in attesa di partire per l'Europa.

Da questo scambio di persona nasce "Il Generale", l'inchiesta giornalistica di Lorenzo Tondo, corrispondente del Guardian, edito da La nave di Teseo. L'obiettivo è far luce su questo intricato caso giudiziario, molto seguito all'estero, ma sconosciuto in Italia, perché mai uscito da quell'aula del Tribunale di Palermo, dove è in corso il processo a un innocente.

E dalla quarta di copertina firmata Ben Taub, The New Yorker: "Uno scottante atto di accusa nei confronti di un'indagine internazionale finita male, con un innocente incastrato per i crimini spietati commessi da un altro. Il Generale è una storia di potere, ego, abusi, omissioni e menzogne".

Come nasce questa inchiesta giornalistica?
Nasce subito dopo l'estradizione di questo presunto trafficante, da Kartoum a Roma, nel maggio 2016. Fu un'operazione condotta dalla Procura di Palermo e partita a seguito del naufragio dell'ottobre 2013, che seguii per il Guardian. Partecipai alla conferenza stampa, ma quando in Gran Bretagna arrivarono le immagini dell'uomo in manette che scendeva la scaletta dell'aereo, atterrato a Fiumicino, in redazione iniziarono a giungere le segnalazioni di decine e decine di vittime che non riconobbero in quel volto il ricercato numero uno, il trafficante attualmente in carcere negli Emirati Arabi, Medhanie Yehdego Mered, soprannominato "il Generale". Da lì inizio il mio lavoro sui racconti di sopravvisuti e famigliari, su carte e documenti.

Come si arrivò a questo scambio d'identità?
E' complicato capire come si è arrivati al pastore Medhanie Berhe, che in comune con il re dei trafficanti di uomini ha solo il nome di battesimo e il Paese d'origine, l'Eritrea. La colpa di Berhe è aver stretto amicizia su Facebook con la moglie di Mered, del quale si erano perse le tracce. E addirittura nonostante due test del Dna a scagionarlo è tuttora in carcere in Italia. Intanto, c'è un processo in corso che è molto seguito all'estero, ma che in Italia non esce dall'aula del tribunale di Palermo. Probabilmente perché nessuno vuole confrontarsi con la Procura.

Qual è l'obiettivo di questo libro che sancisce il suo debutto in libreria?
Questo caso non è semplicemente la storia di un errore giudiziario, di uno scambio di persona, ma è il simbolo dell'errore nella lotta al traffico di essere umani che è stato impostato con la stessa strategia usata per la lotta alla mafia. Mi auguro con questo volume di dare una svolta all'inchiesta.

Il primo capitolo in anteprima per i lettori di Tgcom24

Il Generale
Lorenzo Tondo
Editore: La nave di Teseo
Pagine 152
Euro 17