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Una giornata internazionale per celebrare il riso, la tradizione e la convivialità
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Una ricorrenza nata per celebrare un’icona gastronomica. Ogni anno infatti, il 20 settembre, il mondo si mette a tavola per il World Paella Day, una giornata interamente dedicata al piatto simbolo della cucina spagnola e, in particolare, valenciana. L’iniziativa è nata nel 2018 a Valencia grazie alla collaborazione tra il Comune, la Generalitat Valenciana, la Camera di Commercio e i principali enti turistici della città. L’obiettivo? Valorizzare e promuovere la paella come patrimonio gastronomico universale, liberandola dai cliché e restituendole la dignità di una ricetta autentica.
Perché proprio il 20 settembre?
La data scelta non è casuale: il 20 settembre coincide infatti con la raccolta dell’“arroz”, il riso protagonista della paella. È il momento in cui la terra valenciana restituisce l’ingrediente fondamentale che rende unico questo piatto. Inoltre, si colloca alla fine della stagione estiva, quando Valencia è ancora animata da turisti e feste popolari, ma anche quando le cucine di tutto il mondo possono facilmente reperire gli ingredienti freschi e genuini tipici della paella: verdure, carne, pesce, zafferano.
Una storia che affonda le radici nel Medioevo
Simbolo di condivisione e convivialità, la paella nasce dall’unione di ingredienti tradizionali valenciani come anatra, pollo, verdure, coniglio e l’arroz Bomba, un riso particolare che viene raccolto unicamente nella zona dell’Albufera, vicino ad Alicante.
La paella di carne nasce nelle campagne valenciane tra il XV e il XVI secolo come piatto povero dei contadini, i quali avevano bisogno di un pasto nutriente, veloce da preparare e facile da trasportare. Veniva preparato con ciò che offriva l’orto e la fattoria: riso, verdure, pollame e selvaggina. La ricetta tradizionale valenciana prevede, inoltre, oltre a una base di riso e zafferano, anche carne di pollo e coniglio, con l’aggiunta di verdure verdi come fagiolini o taccole, pomodori, peperoni e fagioli.
Il nome “paella” deriva dal latino “patella”, ovvero padella, ed è proprio la larga e poco profonda pentola di ferro in cui si cucina a dare il nome alla pietanza. In spagnolo, infatti, “paella” non indica solo il piatto ma anche il recipiente: simbolo inseparabile della tradizione valenciana.
Col tempo, il piatto si è arricchito di varianti regionali e ha iniziato a conquistare palati ben oltre i confini spagnoli, fino a diventare un simbolo della cucina mediterranea nel mondo.
Paella: quante versioni esistono?
Se la paella valenciana è la più autentica e riconosciuta, ne esistono moltissime varianti: la Paella de marisco, con frutti di mare, gamberi, calamari e cozze; la Paella mixta, unione di carne e pesce, amatissima dai turisti; la Paella negra, colorata con l’inchiostro di seppia, intensa e scenografica; la Paella vegetariana, perfetta per chi preferisce una versione leggera e green.
Senza dimenticare le reinterpretazioni internazionali, dal Messico agli Stati Uniti, fino al Giappone, dove il riso incontra spezie e ingredienti locali.
Un evento globale con cuore valenciano
Durante il World Paella Day, Valencia diventa palcoscenico di competizioni culinarie, showcooking e degustazioni, con chef provenienti da tutto il mondo pronti a confrontarsi su padelle giganti di riso fumante. La World Paella Cup è, infatti, la competizione gastronomica in cui diversi Paesi del mondo competono per vincere la coppa per la migliore paella. Diverse ricette e ingredienti, ma una sola regola: il riso deve essere asciutto, sciolto, intero e saporito.
Ma la vera festa si consuma nelle cucine di casa, nei ristoranti e nelle piazze: milioni di persone preparano e condividono la loro versione di paella, in un grande brindisi collettivo che celebra convivialità e cultura gastronomica.
Il World Paella Day non è soltanto un omaggio a un piatto iconico, ma anche un invito a riscoprire lo spirito conviviale che la paella porta con sé. Perché, come dicono a Valencia, la paella non si mangia mai da soli: si condivide, si racconta, si celebra.
Di: Indira Fassioni