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Dopo Miami e Ibiza, Emanuele Settel sceglie Milano

All'ombra delle guglie del Duomo, è Chef Executive alla guida della cucina di Giacomo Arengario: un sinonimo di garanzia ed eccellenza della ristorazione meneghina

Dopo Miami e Ibiza, Emanuele Settel sceglie Milano - foto 1
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Nato a Roma ma cresciuto tra Miami e Ibiza al fianco dello chef Philip Guardione, siciliano doc espatriato in America, il cui nome è legato al locale di successo Piccola cucina, Emanuele Settel è da poco al timone della cucina di Giacomo Arengario, una delle otto meraviglie del marchio Giacomo, che a Milano è un'istituzione.

Approdato in casa Giacomo già nel 2018, prima al Bistrot di via Sottocorno e poi nel ristorante di Pietrasanta (in provincia di Lucca), Emanuele ha dimostrato, in poco più di un anno, di padroneggiare tecniche e ingredienti della cucina italiana nel rispetto della tradizione, da sempre grande cardine della cucina di Giacomo. Ma chi è Giacomo? Giacomo (Bulleri) è uno chef, un visionario, diventato un brand d'eccellenza della ristorazione nostrana. Toscano d'origine e milanese d'adozione, cinquant'anni fa ha gettato le basi di un gruppo che in sessanta anni di lavoro si è evoluto ed è cresciuto magnificamente.

Oggi, accanto allo storico ristorante Da Giacomo, in via Sottocorno 6 ci sono il Bistrot, la Rosticceria, la Tabaccheria e la Pasticceria. E nel cuore della città, in piazza Duomo, anche il Caffè Letterario a Palazzo Reale e Giacomo Arengario nella suggestiva sede del Museo del Novecento, dove si respira un'atmosfera molto retrò. Suddiviso in period rooms, il locale presenta una hall, il bar, la sala da pranzo, la galleria (da cui si può osservare il lavoro dello chef nella bella cucina a vista) e il déhor in ferro e vetro, realizzato all'interno della grande loggia affacciata sulla piazza.

In cucina, oltre ai classici della cucina di pesce di Giacomo, si affiancano alcuni piatti veloci ideali per un light lunch alla meneghina, e il menu del Novecento che comprende i piatti della più solida tradizione milanese, leggermente rivisitati in chiave moderna.
Al fianco di Emanuele, nel ruolo di head chef, troviamo il giovane peruviano Jose Carlos Otoya Angulo, anche lui in casa Giacomo da molti anni, mentre al bancone total black del cocktail bar c'è il bartender Fabrizio Tozzi, che firma un inedito Spritz 2.0, di cui ci regala la ricetta.

Ecco l'intervista in cui lo chef si racconta al Tgcom24.

Qual è la prima cosa che fai la mattina quando ti alzi?
Mi assicuro che le cucine siano in ordine

Quando inizia la tua giornata tipo e quando finisce?
Inizia alle 9.00 e si conclude alle 24

Un ingrediente di cui non puoi fare a meno?
I
l pepe

Qual è il primo piatto che ti ricordi di aver cucinato?
La caponata Catanese

E quale ha avuto più successo?
Un raviolo cacio e pepe con gamberi

Descrivi la tua cucina in tre aggettivi
Semplice, esigente e organizzata

Se fossi un film, che film saresti?
Nuovo cinema paradiso

Se fossi una canzone, che canzone saresti?
In the air tonight di Phil Collins

Qual è il giudice che temi di più?
Me stesso

Qual è il tuo ristorante preferito?
Il Can Domo a Ibiza

Qual è un tuo difetto?
Non mi accontento mai

E un tuo pregio?
L'essere coinvolgente

Cosa avresti fatto se non avessi fatto il cuoco?
Non avrei potuto farne a meno...

Ecco la ricetta dello Spritz 2.0 di Fabrizio Tozzi:

- Slice di cetriolo lungo la parete del bicchiere in marinatura
- 30ml di Aperol
- 30 ml di Cynar
- Prosecco a colmare (Prosecco Jeio marchio Giacomo Milano)
- Guarnire infine con una fetta di limone

www.giacomoarengario.com

Di Indira Fassioni