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Con l'Accademia Nazionale di Agricoltura alla scoperta dei cibi

Un ciclo di 7 incontri online gratuiti e aperti a tutti per conoscere i segreti degli alimenti che consumiamo ogni giorno sulle nostre tavole 

Accademia Nazionale di Agricoltura, 7 incontri alla scoperta dei cibi 

L'agroalimentare italiano si è rivelato un pilastro dell'economia nel 2020, anno nero a causa della crisi innescata dal coronavirus. Ha generato un valore aggiunto di oltre 64 miliardi, di cui 31 riconducibili al settore cibo e bevande, e quasi 33 al comparto agricolo. Anche l'export ha toccato cifre record: oltre 46 miliardi. 

Il cibo targato Italia rappresenta nel mondo una garanzia di qualità, sicurezza alimentare e rispetto delle tradizioni ma spesso, però, il nostro Paese non riesce a farne tesoro come dovrebbe. E' anche per questo motivo che l'Accademia Nazionale di Agricoltura, in collaborazione con le Delegazioni Bolognesi dell'Accademia Italiana della Cucina e la Società Medica Chirurgica di Bologna, ha dato vita ai "Mercoledì dell'Archiginnasio", un ciclo di incontri dedicati alla scoperta dei segreti degli alimenti che portiamo ogni giorno in tavola.

 

Sette eccellenze agroalimentari saranno le protagoniste di sette giornate - dal 14 aprile al 17 novembre - all’insegna della "vulgata" alimentare, ovvero della divulgazione scientifica a disposizione del pubblico. Ce le ha raccontate l'anima del progetto, il presidente dell'Accademia Nazionale di Agricoltura Giorgio Cantelli Forti.

 

Professore, gli incontri sono partiti con la conoscenza approfondita di crostacei e molluschi. Come è nata l'idea?

Sin dalla sua nascita, e cioè dal 1802, l'Accademia ha sempre operato al servizio dell'economia del territorio, promuovendo lo sviluppo dell'agricoltura. Il nostro obiettivo è disseminare cultura e trasferire i dati che riguardano l'avanzamento tecnico-scientifico dei processi agroalimentari. Con questi incontri vogliamo incentivare la popolazione a conoscere i benefici del consumo di prodotti alimentari freschi, sicuri e italiani. Questa terza edizione dei Mercoledì dell'Archiginnasio inizia con i crostacei e i molluschi ma nei prossimi incontri daremo spazio anche a latte e formaggi, pomodoro, pesca, mela, legumi e castagne. Tre gli aspetti che verranno illustrati dai relatori: proprietà dell'alimento, valore nutrizionale e salutistico, proprietà culinarie. L'insieme di questi elementi serve a far comprendere come un alimento, la materia prima, può non essere uguale a un'altra. Un cibo made in Italy, ad esempio, può sembrare identico ad un altro cibo prodotto con materia prima di un altro Paese o raccolto in un periodo differente, ma non ha lo stesso valore. Clima, terra, tipologia e durata di produzione, momento di raccolta, sono tutti fattori che rendono esclusiva una materia prima. 

 

Alla luce degli importanti risultati raggiunti dal Made in Italy, quanto è importante valorizzarlo? 

Quando andiamo a fare la spesa, oltre alla quantità dobbiamo anche fare delle scelte che riguardano la qualità dei prodotti che acquistiamo prestando attenzione da dove provengono, inclusi i componenti. Oggi è il momento magico dal punto di vista della salute, che però ha un costo. C'è da dire che il prodotto italiano spesso è fatto sì in italia, ma non sempre la materia prima è italiana. Il mondo dell'agricoltura ha un ruolo fondamentale per la nostra salute dovendo avere l'obiettivo primario di produrre degli alimenti sempre più di qualità e soprattutto sicuri. In Italia abbiamo i Nas che lavorano in maniera eccellente, le Asl, gli Istituti Zooprofilattici, ecc., cioè un sistema di prevenzione quasi esclusivo che garantisce la nostra sicurezza. Purtroppo spesso prendiamo materie prime da Paesi che non hanno la stessa legislazione, lo stesso sistema di prevenzione e controllo, e neppure le stesse tutele per i lavoratori. 

 

Mi faccia un esempio.

Penso come esempio eclatante all'olio extravergine di oliva. In Italia abbiamo più di 500 varietà di olive. L'olio è certificato dall'Efsa come probiotico, cioè alimento salutista perché contiene polifenoli e antiossidanti. I nostri oli sono tutti fatti con olive italiane che vengono estratte a 12 ore dalla raccolta. Di conseguenza tutti i processi successivi seguono dei tempi ben precisi. Una bottiglia di un litro di olio italiano non può costare meno di 12/15 euro. Tuttavia, se leggiamo con attenzione l'etichetta di una bottiglia o di una confezione monodose di ristorante, il più delle volte possiamo trovare nella dicitura "prodotto in Italia con i migliori oli della Comunità Europea". Questi oli "discount" a basso prezzo hanno le stesse proprietà salutistiche e di garanzia del lavoro? Questa è concorrenza sleale alle nostre produzioni. In pratica si vende un olio spacciato per italiano che italiano non è. Il valore del contenuto è importante. Questo vale per l'olio così come per tutti gli altri prodotti.

 

Risulta quindi necessario un cambio di rotta? 

L'attuale situazione pandemica impone certamente una profonda riflessione sulla tutela dell'eccellenza delle nostre materie prime agricole, che è garanzia per il consumatore. Oggi più che mai risulta necessario salvaguardare la nostra salute e quella della collettività anche attraverso una corretta e sana alimentazione, fattore che rappresenta uno dei più grandi alleati per il nostro benessere. 

 

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