animali come valigie per sentenza

Perdere il cane in aeroporto è come smarrire un bagaglio: la Corte di Giustizia Ue dà ragione alla compagnia aerea

In base a questa sentenza gli animali sono considerati valigie. Il caso risale al 2019 all'imbarco di un volo Buenos Aires-Barcellona

18 Ott 2025 - 15:41
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La Corte di Giustizia dell'Unione europea (Cgue) ha stabilito che gli animali trasportati in aereo sono da considerarsi "bagagli" e che, quindi, in caso di smarrimento, il risarcimento è limitato alle norme previste per le valigie ordinarie, salvo dichiarazione di valore fatta al momento del check-in. La sentenza, di cui danno notizia i media iberici, riguarda il caso di Mona, una cagnolina scomparsa ne 2019 durante un volo da Buenos Aires a Barcellona, operato da Iberia. A promuovere il ricorso al tribunale mercantile di Madrid era stata la proprietaria del cane, Grisel Ortiz, che aveva chiesto un risarcimento di 5mila euro per danno morale a seguito della perdita dell'animale.

La sentenza

 Il tribunale mercantile di Madrid aveva a sua volta sollecitato la Corte di Giustizia europea a chiarire se gli animali trasportati in volo possano rientrare nel concetto di "bagaglio" previsto dalla Convenzione di Montreal, che regola la responsabilità delle compagnie aeree per il trasporto di persone e bagagli. I giudici hanno chiarito che gli animali non possono essere considerati passeggeri e che, in assenza di una dichiarazione speciale sul valore del contenuto - ovvero dell'animale - del trasportino o pet carrier, valgono le stesse regole previste per un bagaglio smarrito.

Il caso riguarda, dunque, una passeggera argentina, Grisel Ortiz, che nel 2019 voleva imbarcare il proprio cane su un volo Iberia da Buenos Aires a Barcellona. L'animale, sistemato nel trasportino secondo le regole internazionali, risultò però disperso durante le operazioni di imbarco all'aeroporto di partenza, quello Internazionale di Ezeiza. La proprietaria aveva richiesto un risarcimento di 5mila euro sostenendo un danno morale supplementare rispetto al limite previsto per il bagaglio, mentre la compagnia aerea aveva contestato l'importo eccedente i massimali legali.

Nonostante la forte campagna sui social lanciata dalla giovane proprietaria di Mona e dal suo legale - secondo cui nessuna compagnia aerea nella pratica accetta dichiarazioni di valore per animali - la Corte di Giustizia Ue alla fine ha ribadito che la protezione del benessere animale non incide sul regime giuridico dei trasporti aerei. Il caso, che fa discutere, costituisce ora un precedente legale importante per chi viaggia con le proprie mascotte senza specificare il loro valore.

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