Germania, Francia, Polonia... La matassa ucraina non si risolve e il Vecchio Continente si prepara al peggio
di Francesca RomanelliLa pace tra Russia e Ucraina non arriva. E così l’Europa si prepara al peggio. Ha fatto notizia in Francia la circolare inviata dal ministero della Salute a metà luglio dalle agenzie regionali sanitarie del Paese e visionata da uno storico settimanale d’Oltralpe: missiva in cui si chiede di mobilitare entro il marzo 2026 le strutture sanitarie in vista di un potenziale conflitto bellico e di installare presidi che possano accogliere un grande numero di militari feriti. Il tutto in collaborazione con il ministero della Difesa: l’obiettivo sarebbe poter gestire -in coordinamento con la Nato e l'Unione europea- il ricovero "di 100 pazienti al giorno per 60 giorni consecutivi su tutto il territorio", con "picchi di attività fino 250 pazienti al giorno per 3 giorni consecutivi", reciterebbe il documento. Pura prevenzione, ridimensionano le autorità francesi. Ma tant’è.
La Germania ha appena varato la riforma del servizio militare nel Paese. Registrazione per i giovani uomini, per ora su base volontaria. Ragazze e ragazzi, ai 18 anni, riceveranno un questionario che ne chiede la disponibilità a prestare servizio nell’esercito federale; visita di leva obbligatoria per gli uomini dal luglio 2027.
Più a ridosso della Russia, la Polonia, già da un paio di anni sta ristrutturando rifugi antiaerei, specialmente nella capitale Varsavia e analoga attenzione è posta sulle scorte alimentari. Polonia il cui ministro della Difesa, a marzo, ha annunciato l'intenzione di ritirarsi dalla Convenzione di Ottawa che vieta le mine antiuomo, lo stesso hanno fatto Estonia, Lettonia, Lituania e Finlandia. Certo, la decisione dovrà passare dai parlamenti nazionali, ma l’intenzione stessa fa notizia.