Tensioni India-Pakistan, turisti bloccati nel Ladakh: Patrizia De Libero racconta la sua odissea a Tgcom24

È rimasta isolata a oltre 3.500 metri d’altitudine, con un gruppo di turisti americani al seguito, Patrizia De Libero, direttrice dell’agenzia Kairos Pilgrimages Tours. Il gruppo si trova da giorni bloccato a Leh, nel cuore del Ladakh himalayano, dopo che l’aeroporto locale è stato chiuso a causa dell’escalation di tensioni tra India e Pakistan.

Le autorità indiane, per ragioni di sicurezza, hanno interdetto lo spazio aereo nella regione, rendendo impossibile qualsiasi collegamento aereo: "Siamo molto vicini al conflitto che abbiamo vissuto, diciamo, in maniera indiretta, però ha creato dei disagi, ha creato delle paure all'interno del gruppo che faceva un pellegrinaggio, un pellegrinaggio appunto in questa zona bellissima del Ladakh", racconta De Libero ai microfoni di Tgcom24.

Quel che doveva essere un pellegrinaggio tra monasteri buddisti e paesaggi sospesi nel tempo si è trasformato in un’operazione di emergenza. Le ambasciate italiana e americana ritengono necessario evacuare al più presto il gruppo, ma l’unica via disponibile è via terra: 1.200 chilometri di strade impervie, tra passi montani e altipiani ad alta quota, per raggiungere New Delhi. Dopo l'acuirsi delle tensioni tra India e Pakistan, dal 7 maggio, la situazione è diventata molto complessa per i turisti: "Gli aeroporti sono stati chiusi per giorni e quindi noi ci trovavamo bloccate e sentivamo la necessità proprio di rientrare perché lo scontro sembrava diventare sempre più difficile e si temeva proprio la chiusura degli aeroporti. E anche adesso che si è avuta notizia del cessate il fuoco non ci fidiamo", ha spiegato ancora Patrizia De Libero:

Nota per la sua esperienza in viaggi culturali e spirituali in aree remote, De Libero si sta occupando personalmente del coordinamento logistico e della sicurezza dei suoi ospiti. "Per fortuna la Farnesina ci ha contattati subito e molto rassicurato".