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Christina Aguilera, "Liberation" è un salto nel passato per guardare al futuro

Esce il 15 giugno il nuovo album della cantautrice newyorchese, tra brani personali e introspezione

Christina Aguilera,
ufficio-stampa

Esce il 15 giugno "Liberation", l'album che segna il ritorno di Christina Aguilera a sei anni dal precedente "Lotus".

Un lavoro in cui la cantante newyorchese si spoglia di molte sovrastrutture che nel corso degli anni l'avevano ingabbiata, tornando alle proprie radici. Una trasformazione evidenziata dalla nuova immagine di Christina, acqua e sapone. Al lavoro hanno collaborato, tra gli altri, Kanye West, Ty Dolla $ign, Demi Lovato e 2 Chainz.

"Avevo bisogno di tornare alla verità" ha detto lei parlando di "Liberation". E sicuramente questo album sembra riavvolgere il nastro tornando indietro di anni, prima di una serie di lavori che sembravano aver certificato lo smarrimento di una delle voci più importanti del pop dagli anni 2000 a oggi. Quella voce che si espande in maniera travolgente in "Maria", uno dei pezzi chiave del lavoro. Brano che di fatto apre l'opera, dopo due canzoni prologo, la title track strumentale e l'introduzione a cappella di "Searching For Maria".

Christina Aguilera,
ufficio-stampa

Attraverso "Maria", sui beat potenti curati da West, Christina inizia il suo viaggio fuori dalla comfort zone alla ricerca di se stessa. "E' un brano sul tornare indietro a quella ragazzina che vuole solo sentirsi viva e inspirata nel fare musica, prima che l'innocenza e l'eccitazione venissero spazzate via da tutti i fattori di business". La cantante non rinnega il suo passato ma lo guarda con una diversa consapevolezza. "Non è che il mio amore per la musica sia stato soffocato, ma essere una ragazzina in un mondo di uomini adulti che ogni tanto avevano altre motivazioni e non avere parola in merito alla mia creatività o forma di espressione mi ha fatto sentire molto isolata".

"Liberation" si muove su più registri, come lasciano intendere il gran numero di autori (ma la mano di Christina c'è praticamente in ogni pezzo) e l'uso di svariati produttori, da Kanye ad Anderson Paak, passando per Che Pope, Mike Dean, Ricky Read e Jon Bellion. C'è hip hop, c'è molto r'n'b ma soprattutto è il soul a emergere, diventando il veicolo per il racconto personale di Christina che, per l'occasione, è andata a ripescare brani scritti nel passato, come la ballad "Fall In Line", mai così attuale inserendosi nel dibattito sulle molestie e gli abusi sessuali sollevati dal movimento #metoo negli ultimi mesi.  Secondo singolo pubblicato, con il suo crescendo trascinante e il duetto con Dem Lovato, è sicuramente uno dei momenti più alti dell'intero lavoro.

"Right Moves", dalle atmosfere caraibiche, è morbidamente sensuale, mentre "Sick of Sittin'" è un tuffo nell'anima più nera della Aguilera, che Christina affronta con un'interpretazione tutta energia un pezzo che guarda alla disco black degli anni 70. E' questo uno dei rari momenti up tempo del disco, che invece predilige seguire le vie di tempi morbidi e intepretazioni intese, dove tra i temi emerge l'amore, ma sempre una sfumatura brunita. "Credo ci sia una forma di auto tortura che si accompagna all'amore - ha spiegato lei -. E' inevitabile. Non penso che l'amore sia tutto rose e fotografie perfette. Sono alti e bassi e momenti di riflessione. Ed è questo tipo di canzoni d'amore quello che scrivo".

Christina Aguilera,
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