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Inchiesta Napoli, De Luca: "Querelo Di Maio, rinunci all'immunità"

Il leader pentastellato, riferendosi allʼinchiesta che coinvolge il figlio del governatore campano, aveva parlato di "assassini della mia gente"

Inchiesta Napoli, De Luca:
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"Ho dato mandato ai miei legali di querelare Luigi Di Maio".

Lo scrive su Facebook il governatore campano, Vincenzo De Luca, che intende portare in tribunale il leader del M5s per le dichiarazioni sull'inchiesta di Napoli per corruzione che vede coinvolto anche il figlio Roberto, dimessosi da assessore di Salerno. "Invito Di Maio, membro autorevole della casta a 15mila euro al mese, a rinunciare all'immunità parlamentare", aggiunge.

"Sono rimasto molto turbato dall'inchiesta Napoli - aveva detto Di Maio -. Il figlio di De Luca quando accettava il 15% di tangente consigliava ai tecnici gente di papa. Non è finita qui questa storia, non è una questione di tangenti, ma di vita degli italiani: sono gli assassini politici della mia gente". Parole che avevano già scatenato la reazione del segretario del Pd, Matteo Renzi: "Spero che De Luca quereli Di Maio, che gli ha dato dell'assassino e spero che Di Maio rinunci all'immunità parlamentare, se è un uomo".

Anche De Magistris contro De Luca - "Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Napoli. "Trovo molto grave che chi rappresenta le istituzioni ai massimi livelli si rivolga a giornalisti che hanno fatto una coraggiosa attività di inchiesta definendoli squadristi e camorristi. C'è un limite che non può essere valicato", ha detto Luigi de Magistris, commentando le parole utilizzate dal presidente della Regione Campania De Luca nei confronti dei giornalisti di Fanpage.

"Noi - ha aggiunto - con le istituzioni dialoghiamo ogni giorno perché riteniamo che vadano rispettate indipendentemente da chi le rappresenta ma quel linguaggio non solo non ci appartiene ma lo trovo molto grave. Se ci si difende ancor prima di essere attaccati forse l'inchiesta giornalistica ha colpito nel segno. Non mi permetto - ha concluso - di valutare l'indagine della magistratura che deve andare avanti nel rispetto della sua piena autonomia e indipendenza".