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Migranti, dalla Germania 6 miliardi di euro La Merkel ringrazia i tedeschi: "Orgogliosa"

Ventimila gli arrivi a Monaco. E mentre la cancelliera plaude alla mobilitazione dei suoi concittadini, lʼUngheria chiede allʼEuropa di chiudere le frontiere

migranti, germania
ansa

Il governo tedesco metterà a disposizione degli Stati federati e dei Comuni sei miliardi di euro per far fronte agli arrivi record di migranti nel Paese. Lo riporta la Bbc online. Ai 3 miliardi di euro già annunciati, se ne aggiungono altri tre per programmi federali di assistenza. Verranno inoltre velocizzate le procedure per le domande di asilo e verranno fornite ulteriori strutture per accogliere i profughi.

Migranti, dalla Germania 6 miliardi di euro La Merkel ringrazia i tedeschi: "Orgogliosa"

Merkel: "Grazie ai cittadini, siamo orgogliosi" - La cancelliera tedesca Angela Merkel ha ringraziato tutti coloro che si sono mobilitati in questo weekend per l'emergenza migranti. "Tanti cittadini con il loro benvenuto ai migranti hanno mostrato un'immagine del nostro Paese che ci rende orgogliosi", ha detto.

"Servono quote eque, urgenti gli hotspot" - "E' urgente che siano costruiti gli hotspot", ha poi ribadito la Merkel in conferenza stampa a Berlino. La cancelliera ha sottolineato che la Germania "è pronta" ad agire nell'emergenza migranti, ma ha ripetuto che è "necessaria una distribuzione equa" nei paesi Ue. Inoltre "si devono rispettare ovunque standard di accoglienza", ha aggiunto.

A Monaco arrivati oltre 20mila profughi in un weekend - Oltre ventimila persone in 48 ore: è questo il bilancio del weekend degli ingressi di migranti alla stazione di Monaco di Baviera, dove dall'Ungheria sono arrivati molti più migranti di quanto ci si attendesse. Lo ha detto la portavoce dell'amministrazione dell'Alta Baviera, Simone Hilgers, aggiungendo che le strutture di accoglienze sono al limite. La Merkel ha tuttavia sottolineato: "Quelli che non hanno necessità di protezione, dovranno tornare indietro".

Rogo in un centro accoglienza - Intanto almeno cinque persone sono rimaste ferite a causa di un incendio scoppiato la notte scorsa in una struttura abitativa temporanea per i profughi nella città di Rottenburg, nel sudovest della Germania: lo riporta l'emittente Dw. Non è chiaro ancora se si tratti di un incendio doloso o di un incidente. Un portavoce della polizia ha detto che due persone hanno riportato ferite alle gambe saltando da una finestra, mentre altre tre sono state intossicate dal fumo. Oltre 80 migranti vivono nella struttura, che è stata evacuata.

Orban: "L'Europa chiuda le frontiere" - E mentre Berlino e Vienna aprono le frontiere, il premier ungherese Viktor Orban in un'intervista dalla tv austriaca Ort chiede all'Europa di "chiudere le frontiere o si rischia l'arrivo di milioni di migranti". "L'Austria e la Germania dicano chiaramente che interromperanno l'accoglienza", ha aggiunto ricordando che "per entrare nella Ue serve un permesso".

"Il problema dei migranti non è dell'Ungheria" - "Il problema dei migranti comunque non è nostro - ha quindi sottolineato il premier ungherese - perché chi arriva da noi mira agli alti livelli economici e sociali della Germania". L'Ungheria sta intanto procedendo spedita nella costruzione di un muro al confine con la Serbia, dove ha schierato anche qualche migliaio di militari.

Situazione in Austria verso la normalità - Intanto la situazione al valico di frontiera austriaco di Nickelsdorf, al confine con l'Ungheria, è tornata alla normalità. Lo ha reso noto la polizia, precisando che 260 migranti entrati nel Paese prima della mezzanotte sono partiti per Vienna in treno. Da allora non ci sono stati nuovi arrivi ed è ripreso il normale traffico. I controlli potrebbero riprendere alla ricerca di trafficanti di esseri umani.

Dopo il successo dell'iniziativa chiude il corteo di auto da Vienna - Si è inoltre conclusa (almeno per ora) l'iniziativa #refugeeconvoy, che domenica ha radunato centinaia di volontari arrivati in Ungheria dall'Austria a bordo di almeno 270 auto, per portare soccorsi ai profughi e recuperarne alcuni per assicurare loro un passaggio sicuro oltreconfine. La rete di contatti sms del gruppo è stata chiusa, riferiscono gli attivisti italiani del centro sociale Labas di Bologna che hanno partecipato all'iniziativa.