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Milano Moda Uomo: cosa è successo alle ultime sfilate meneghine? Tra innovazione e tradizione, ecco le maggiori tendenze

Re Giorgio abbraccia lo stile morbido, Ferragamo e Zegna puntano sulla sartorialità, mentre Prada e Gucci cambiano direzione

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Si è conclusa ieri, martedì 20 gennaio, la settimana dedicata alla Milano Moda Uomo.

Quattro giorni ricchi di appuntamenti, in cui parecchi stilisti hanno prediletto la presentazione rispetto alla solita sfilata, un modo, se non proprio nuovo, interessante per avvicinare gli addetti ai lavori.

Milano Moda Uomo: cosa è successo alle ultime sfilate meneghine? Tra innovazione e tradizione, ecco le maggiori tendenze

 

Parecchie le tendenze che abbiamo visto sfilare, dai colori caldi e, talvolta, femminili, passando per silhouette sempre più interscambiabili, dal piglio ultra contemporaneo e al tempo stesso radicati nella manifattura sartoriale più antica.

 

Ermenegildo Zegna ne è l'esempio perfetto, la collezione creata da Stefano Pilati per il prossimo inverno, racchiude i punti chiave della moda maschile oggi. Funzionalità ed eleganza vanno a braccetto, accostando con totale armonia completi e capispalla studiati ad accessori in pelle più tecnici, vedi marsupio e zaino.

 

Un altro pilastro del Made in Italy, Salvatore Ferragamo, punta sulla maglia. Punto focale della maggior parte dei look, ravviva una semplice giacca e crea un desiderio inconscio di calore. A raffreddare il tutto ci pensano le tonalità tipicamente autunnali.

 

E se, come di consueto, l'innovazione e la stravaganza ce li si aspetta da Prada, per questa stagione è stato Alessandro Michele, il giovane responsabile dell'area accessori dello stesso brand da pochissimo alle redini di Gucci, a rivoluzionare e scombinare il tutto. Sulla passerella giovani uomini dai tratti efebici hanno sfilato fieri e disinvolti, indossando delicate camicie in chiffon, maglioncini in lana stretti e vantando uno stile estremamente moderno. Nuovo.

 

Da Prada, al contrario, a farla da padroni canoni estetici quali rigore e compostezza. Uniformi scure, tagli netti e sobrietà raccontano uno spettacolo austero, in perfetta linea con i tempi, senza però cancellare quell'allure di mistero e fascino unici che contraddistinguono la Maison.

 

Infine Giorgio Armani, come di tradizione l'ultimo giorno. L'uomo Armani per la prossima stagione fredda veste il tanto caro grigio. I completi più tradizionali si ampliano lievemente, divengono più morbidi, confortevoli. Accessori in pelo e calda maglia per affrontare anche il clima più rigido.

 

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