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Lavica: sull'Etna il Festival dell'enogastronomia siciliana d'eccellenza

Il vulcano ospita l’evento gourmet con itinerari fra materie prime, vigneti, dimore antiche

Lavica: sull’Etna il Festival dell’enogastronomia siciliana d'eccellenza - foto 1
Istockphoto

L’Etna affascina da sempre tanto per la sua presenza maestosa, quanto per le eccellenze dell'enogastronomia che tramanda.

Alle sue pendici dal 29 al 31 maggio si tiene Lavica, I edizione dell’evento di alta ristorazione dell’Etna, nato dall’ispirazione dello storico Castello di San Marco, da Villa Grande e da Les Collectionneurs, l’associazione di albergatori e ristoratori di charme dalla spiccata personalità, fondata dallo chef Alain Ducasse - come itinerario fra dimore storiche, paesaggi, aziende agricole e vinicole, legate dal comune denominatore del suolo lavico, che incide sull’aromaticità e la sapidità dei prodotti, rendendoli unici.

Le giornate del festival si sviluppano in due momenti distinti: la mattina sarà dedicata ad accompagnare gli chef e i referenti delle strutture ricettive alla scoperta del panorama vitivinicolo e delle altre realtà uniche del territorio etneo e catanese; la sera invece sarà dedicata al piacere della cena affidata ai noti chef coinvolti.

Si inizia il 29 maggio, col tema “L’Etna e il fuoco”, la terra, i vegetali. Chef stellati, nazionali e locali, offriranno un’esperienza gastronomica ispirata all’energia naturale e all’essenza del vulcano Etna. Un viaggio esclusivo per cultori del gusto e del vino che si svolgerà fra i vigneti del Barone di Villagrande, a Milo, laddove si coltiva la vigna dal 1727; da dieci generazioni infatti si prosegue la più antica storia di coltivazione della vite del territorio etneo. Oggi fra quegli antichi vigneti in posizione suggestiva sorge un Wine resort all’interno della storica dimora di famiglia risalente al 1700. In una cena in piedi con più postazioni preparata dagli chef Theodor Falser del Johannesstube, Caterina Ceraudo del Dattilo, Matteo Carnaghi del W Villadorata Country Restaurant, Viviana Varese del Viva, e Francesco Gatto di Osteria Villagrande, si proveranno piatti che osano, partendo da un paniere di ingredienti Dop e Igp figli del vulcano (pensiamo all'arancia rossa di Sicilia IGP, al pistacchio verde di Bronte DOP, all'olio extravergine di oliva Monte Etna DOP, al fico d'India dell’Etna DOP, al pecorino siciliano, alla ciliegia, al limone, ed anche alla carne e ai formaggi fatti con latte di pecore e mucche allevate nei pascoli etnei, o al pescato del mare dal fondale nero lavico). 

Il 30 maggio si inizia al mattino con il tema “l’Etna e le sue valli”, fra le viti di “A Muntagna” (così qui viene chiamato il vulcano) e le valli circostanti. Il nostro viaggiatore salirà a bordo di un’automotrice della Ferrovia Circumetnea nel territorio facente parte della Strada dei Vini e dei Sapori dell’Etna per andare alla scoperta dei terroir e delle cantine più interessanti. L’esperienza dell’ospite passa attraverso aree non facilmente esplorabili con l’intento di “degustare il territorio”: un modo nuovo ed unico di vivere l'Etna. Dopo il tramonto ci si sposta al Castello di San Marco a Calatabiano, nell’antico alloggio del Principe di Palagonia in cui ha sede uno dei più antichi e tra i più grandi palmenti sul mare della zona etnea (www.castellosanmarco.it): la dimora storica tardo secentesca (1689) del principe Ignazio Sebastiano Gravina Cruyllas di Palagonia è una residenza diffusa dalla quale si gode il suono del mare, il silenzio della campagna ed il profumo della Sicilia, in un parco mediterraneo disseminato di caratteristici casolari e a qualche decina di passi dalla spiaggia, in posizione privilegiata fra l’Etna, lo Ionio e Taormina. Il viaggiatore qui potrà trovare in degustazione tutti i prodotti di eccellenza del territorio etneo. Nel giardino si trovano le essenze mediterranee degli alberi di limoni, aranci, ulivi e le palme provenienti da tre continenti. Un antico palmento, uno dei più maestosi e meglio conservati della Sicilia orientale, fu realizzato qui nell’Ottocento ed esala ancora profumo di mosto; la sua collocazione strategica permetteva un tempo di far approdare sulla spiaggia antistante le navi di commercianti per contrattare l’”oro rosso”, il vino prodotto dal Nerello Mascalese, vitigno autoctono, particolarmente corposo, che alimentava buona parte dell’economia locale del tempo. Il palmento oggi è allestito come un elegante salotto-wine bar. 

 

Per assaporare le ricette genuine e tradizionali dell’Etna il luogo ideale è il Giardino di Pietra dello chef Giuseppe Bonaccorso: spiccata impronta di nobiltà gastronomica siciliana e una maniacale selezione delle materie prime migliori del territorio, compresi gli ortaggi dell’orto biologico interno, coi quali la cucina siciliana viene interpretata in chiave gourmet. 


“L’Etna e il mare” è il tema del 31 maggio: al mattino il viaggiatore viene coinvolto nella visita alla città di Catania, passando per le vie barocche del centro storico, gli scorci rivolti verso l’Etna ed il folkloristico mercato del pesce, che verrà esplorato in compagnia della chef Bianca Celano. 


La serata proseguirà a Castello San Marco con un appuntamento gastronomico volto a raccontare la pluralità del gusto e dell’identità della Sicilia, seguendo il mosaico di sapori “Mediterraneo Mix di Culture” disegnato da tre chef stellati di fama internazionale, assieme ad alcuni dei cuochi siciliani più interessanti del panorama gastronomico dell’isola (Sara Scarsella e Matteo Compagnucci di Sintesi, Cristina Bowerman di Glass Hostaria, Accursio Craparo del Ristorante Accursio, Giuseppe Bonaccorso del Giardino di Pietra, Bianca Celano di Materia - Spazio Cucina). 
Informazioni su www.lavicafestival.it 

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