A picco sull'Argentario

Le quattro fortezze di Porto Ercole

Sali e scendi tra le antiche rocche spagnole che dominano l'Argentario e la pineta della Feniglia

28 Apr 2011 - 10:30
 © Dal Web

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Una giornata tra il mare, la sabbia e le fortezze inespugnabili che dall'alto di Porto Ercole vegliano sull'Argentario. Un tempo veri e propri punti di difesa di questa particolare zona della Maremma toscana in riva al Tirreno, oggi Forte Filippo, Forte Stella, Forte Santa Caterina e la Rocca sono diventate residenze di lusso o location per feste, concerti e mostre, ma non hanno di certo perso il loro fascino secolare. Per raggiungerle vanno bene indistintamente moto o auto, anche se in un paio di casi nelle ultime centinaia di metri di avvicinamento essere seduti su enduro o 4x4 facilita un po' l'ascesa.


La partenza
La partenza ideale è a Orbetello che si raggiunge in 5 minuti dopo aver lasciato l'Aurelia (SS1-E80) subito dopo Capalbio venendo da sud o dopo Talamone e Albinia arrivando da nord. Siamo nel cuore della laguna da cui oltre mezzo secolo fa partirono a più riprese i trasvolatori oceanici guidati da Italo Balbo. Oggi al posto degli idrovolanti Marchetti si vedono volare soltanto gabbiani, fenicotteri rosa e cormorani.
Prima tappa
Se si vuole bere un caffè ai tavolini all'aperto lungo corso Italia l'ultimo dei problemi è il parcheggio. Lungo le Mura di ponente l'area di sosta può ospitare un migliaio di veicoli, tra aree libere e a pagamento.
La direzione da prendere è poi quella di Porto Ercole. La prima tappa è di 5,5 km: subito dopo aver attraversato la laguna (se vi capiterà di vedere saltare spigole e orate dall'acqua, non è un miraggio) si gira a sinistra e si prosegue per altri 3 km fino all'ingresso di Porto Ercole. Dopo poche centinaia di metri da quando la provinciale diventa via Caravaggio bisogna girare a sinistra e imboccare la piccola via del Podere Velletri. Da qui - facendo molta attenzione poiché la strada è stretta e nell'ultimo tratto non asfaltata - si sale fino alla vetta del promontorio di Forte Filippo, fortificazione spagnola edificata nella seconda metà del 1500. Al suo interno sono state ricavate residenze private, ma la vista dalla terrazza panoramica e dal ponte levatoio verso la pineta della Feniglia, Ansedonia e il Porto Vecchio meritano il viaggio.
Seconda tappa
Dopo le foto ricordo con un panorama di rara bellezza la prossima tappa è Forte Stella. Percorrendo la discesa e arrivando di nuovo in via Caravaggio, si entra nel parcheggio comunale e si prende a sinistra via Cristoforo Colombo e poi a destra via Forte Stella: da qui dopo 2 km si incrocia a sinistra una strada sterrata. Nel caso non ci sia uno sbarramento, si può salire in auto o moto (ma in cima c'è spazio solo per una decina di vetture) o altrimenti farsi a piedi i 300 metri che dividono dal Forte - che prende il nome dalla pianta proprio a forma di stella a sei punte - che può essere visitato anche al suo interno (ingresso 2 euro). Anche da qui la vista è a dir poco fantastica. Presso l'Ufficio turistico di Porto Ercole (piazza Roma 10 - +39 0564 831019 ) è possibile ricevere l'elenco aggiornato delle attività in programma. ...CONTINUA
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Terza e quarta tappa

Da Forte Stella si passa ora alla terza tappa: la Rocca (aldobrandesca o spagnola, a seconda se si consideri la prima edificazione medievale o la riqualificazione spagnola). La strada da prendere è il proseguimento di quella dell'arrivo fino al bivio con la via Panoramica. Da qui si gira a sinistra per 1,5 km, a ridosso delle scogliere che danno su L'Isolotto circondato da acque color azzurro e smeraldo e infine a destra per la salita sul promontorio. 
Tornando indietro e girando per via delle Viste si arriva in pochi minuti al Forte Santa Caterina costruito nel '700 per difendere il Porto Vecchio esattamente dalla parte opposta a Forte Filippo e oggi anch'esso residenza privata.
Quinta tappa
Per concludere la giornata tra la natura si può lasciare Porto Ercole con due possibili alternative: la prima verso la spiaggia e pineta della Feniglia (3 km dal paese): lasciando moto o auto in uno dei parcheggi (località Le Miniere) e noleggiando una bicicletta è possibile pedalare per 7 km (più il ritorno) sotto pini centenari, incrociando numerosi daini in libertà. Caldo permettendo, ogni 500 metri ci si può infilare in una delle apertura che danno verso il mare e tuffarsi.
Il gran finale
La seconda, e ultima tappa, escursione è ancora verso l'alto: dalla Feniglia si va in direzione di Orbetello e dopo 2 km all'altezza della località Terrarossa si svolta a sinistra verso Santo Stefano. Dopo altri 2 km si lascia la provinciale per via del Convento. Risalendo la montagna (8 km), tra decine di divertenti tornanti (a metà strada è consigliabile una piacevole e silenziosa sosta al convento dei Passionisti dove, nel 2000, si fermò in preghiera anche Giovanni Paolo II) si arriva sulla cima di un promontorio sul versante di Porto Santo Stefano per uno spettacolo che, al tramonto, lascia senza parole...