AIl brunch al Ristorante Maialino (
www.maialinonyc.com), all'interno del lussuoso Gramercy Park Hotel, è un altro appuntamento al quale non arrivare in ritardo la domenica mattina se si vuole fare colazione insieme a Drew Barrymore e a Lady Gaga.«Vi avverto, però – premette lo chef Nick Anderer, appena 34 anni ma già una star della cucina della Grande Mela - che senza trucco e travestimento è quasi difficile da riconoscere. Io volevo fare il professore di storia antica, amavo Roma, ci andavo sempre a studiare ogni estate, ma poi più che per i Cesari mi ha travolto la passione per la trippa alla trasteverina e gli spaghetti cacio e pepe. E qui abbiamo riprodotto l'atmosfera delle trattorie della capitale ma ammantandole del fascino glam di New York». Che la Grande Mela sia impazzita per il cibo italiano lo si capisce lasciandosi alle spalle il Flatiron Building a forma di ferro di cavallo e facendosi largo a fatica, tra i clienti di Eataly (
www.eataly.com) al 200 sulla 5ª Avenue: nel 2012 ha avuto più visitatori della Statua della Libertà, quasi sette milioni di persone hanno acquistato i prodotti e pranzato nei suoi ristoranti. «In realtà soltanto il 30% del cibo arriva dal Bel Paese, per il resto acquistiamo pesci, carni e formaggi di eccellenza negli Stati Uniti - spiega Adam Saper, uno dei soci, insieme a Joe Bastianich, il giudice “cattivo” di Masterchef e titolare tra i tanti suoi ristoranti dell'ottimo Del Posto (
www.delposto.com), dell'imprenditore Oscar Farinetti -, a conquistare un pubblico così vasto è stato il piacere per la cucina sana e naturale che noi vogliamo diffondere in tutto il mondo». Anche la location, comunque, gioca un ruolo decisivo: basta salire al ristorante del roof top, Birreria, e chiedere ai camerieri di aprire il il tetto trasparente in vetro per mangiare funghi... tra l'Empire State Building e la Clock Tower.