© Ufficio stampa | Corinaldo
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Fra i suoi tesori, il borgo murato di Corinaldo e il Museo Nori De’ Nobili a Ripe, fra i pochi al mondo interamente dedicati a una donna
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Nelle Marche, alle spalle di Senigallia con la sua famosissima spiaggia di velluto, si apre l’incantevole Val Mivola, con cui Senigallia costituisce un'unica, stupenda e genuina area di vacanza fra l’azzurro intenso del mare e il verde profondo delle colline.
DAL MARE ALLE COLLINE - La Val Mivola è un museo diffuso e un parco naturale allo stesso tempo, costellato da 9 comuni millenari - Arcevia, Barbara, Castelleone di Suasa, Corinaldo, Ostra, Ostra Vetere, Senigallia, Serra de’ Conti, Trecastelli - accomunati dalla presenza di tesori d’arte, tradizioni tramandate da secoli e sapori antichi. Il tutto, in una manciata di pochi chilometri. Luoghi che si possono visitare, uno dopo l’altro, nel corso di una vacanza: chi la desidera al mare può decidere di soggiornare a Senigallia, chi invece cerca verde, silenzio, frescura può scegliere fra gli antichi borghi dell'entroterra, tutti ben attrezzati con bed and breakfast, agriturismo, alberghi diffusi. Fra tanti tesori da scoprire ci sono il borgo murato di Corinaldo e il Museo Nori De’ Nobili a Ripe di Trecastelli, fra i pochi al mondo interamente dedicati a una donna.
CORINALDO, FRA I BORGHI PIÙ BELLI D'ITALIA - A 20 km da Senigallia, circondato da un'imponente cerchia di mura quattrocentesche perfettamente conservate, Corinaldo fa parte a buon diritto del novero dei Borghi più Belli d'Italia ed è Bandiera Arancione del Touring. Piccolo e prezioso gioiello situato sulla sommità di un colle sulla riva sinistra del fiume Nevola, va visitato senza fretta, a piedi, lasciando l'auto nei comodi di parcheggi sotto le mura. All’interno delle mura che si sviluppano per quasi 1 km, pare che il tempo si sia fermato. Il centro storico medievale si sviluppa in vicoli stretti e silenziosi in cui perdersi per poi ritrovarsi nel mezzo di incantevoli piazze. Un borgo a misura d'uomo, da scoprire passo dopo passo vagabondando nelle sue caratteristiche vie fiancheggiate da alti edifici in cotto mattone ingentiliti da vasi fioriti e da aiuole multicolori, dove si affacciano botteghe artigianali e piccoli e raffinati negozi, e sostando nelle sue trattorie per gustare la squisita cucina marchigiana. Cuore del centro storico è l’inconsueta e ripida “Piaggia”, la scalinata di 100 gradini che dalla porta del Mercato sale dritta al cuore del paese, Verso la metà, ci si imbatte nel famoso Pozzo della Polenta, protagonista della leggenda che ha dato origine all’annuale rievocazione “La Contesa del Pozzo della Polenta”, la più antica rievocazione storica dalla provincia di Ancona.
LA CASA DI SCURETTO E I LUOGHI DI S MARIA GORETTI - Un’altra curiosità del paese è la Casa di Scuretto, con la finta facciata a mo’ di quinta teatrale, oggetto di un’altra leggenda che ha fatto guadagnare a Corinaldo la nomea di “città dei folli”. Fra umili casette e palazzi nobiliari dalle finestre con elaborate inferriate in ferro battuto, ci si imbatte anche in imponenti chiese e conventi. Fra gli edifici di culto, meta di devozione popolare sono il Santuario di Santa Maria Goretti canonizzata nel 1950, che conserva una reliquia della Santa nata appunto a Corinaldo e la sua Casa Natale. La martire promise il paradiso al suo assassino ed è simbolo della purezza difesa al costo della vita dopo un tentativo di stupro. Volendo, si può seguire un itinerario che tocca i luoghi della sua vita. Da non perdere una visita ad alcuni interessanti musei: la Sala del Costume e delle Tradizioni Popolari dove sono esposti abiti realizzati dalle abili sarte locali per la rievocazione storica della Contesa del Pozzo della Polenta, prendendo ispirazione dai dipinti dei più famosi pittori dell’epoca rinascimentale; la Civica Raccolta d’Arte Claudio Ridolfi con opere del XVII e XVIII secolo; la Raccolta di Ceramiche d’arte contemporanea Bojani.
IL PAESAGGIO AGRESTE E IL LAVANDETO - Dall'altro di Corinaldo si gode uno stupendo panorama a 360° sulla campagna e sui colli circostanti. Lo si scorge da scorci improvvisi fra le case, da alcuni tratti delle mura su cui si può salire, dalla terrazza sotto gli ampli ed ombreggiati portici del Municipio. In questo periodo, la vista è ancora più affascinante perché si scorge anche un vasto campo di lavanda che si trova alle pendici del Borgo di Corinaldo. Sono quasi cinque ettari di profumati filari che colorano la valle di inedite sfumature con il delicato lilla che, illuminato dal sole, si tinge di viola. Per chi volesse vistarlo, il lavandeto (un profumato pezzo di Provenza trapiantato nelle Marche) è aperto tutto il giorno fino al 20 luglio.
MUSEO NORI DE’ NOBILI, FRA I POCHI AL MONDO INTERAMENTE DEDICATI A UNA DONNA - Un vero tesoro nascosto da scoprire in Val Nivola è lo straordinario Museo Nori De’ Nobili, che ospita l’intera collezione di opere dell’artista novecentesca a cui è dedicato e il Centro Studi sulla Donna nelle Arti Visive Contemporanee che propone mostre di arte contemporanea. Si trova a Ripe, uno dei tre borghi che costituiscono il Comune di Trecastelli, ed è uno dei pochissimi musei al mondo dedicato interamente ad una figura femminile. Ospitato a Villino Romualdo, un edificio della seconda metà dell’Ottocento, il museo espone circa 70 dipinti, che mostrano in successione cronologica il percorso artistico della pittrice marchigiana Nori De’ Nobili (1902-1968) e ne raccontano la contrastata esistenza, e conserva l’archivio storico delle sue opere. Solo negli ultimi decenni la figura di Nori De’Nobili, che ha attraversato il secolo scorso con uno sguardo profondamente personale e innovativo, è stata riscoperta dalla critica e valorizzata come una delle più autentiche testimoni dell’arte femminile del Novecento italiano.
FRA LE PIÙ INTERESSANTI PITTRICI DEL’900 - La sua opera si distingue per una cifra stilistica unica: un’intensa ricerca introspettiva, quasi diaristica, attraverso la quale esplora la propria identità e il mondo femminile. Nonostante il talento, Nori attraversò lunghi periodi di isolamento e sofferenza personale, fu per moltissimi anni ricoverata in ospedali psichiatrici, dove continuò a dipingere ogni giorno. I suoi dipinti sono spesso caratterizzati da figure femminili enigmatiche, volti sospesi tra sogno e realtà, e atmosfere cariche di poesia malinconica. I colori, talvolta tenui e trasparenti, talvolta accesi, accompagnano una pennellata vibrante che restituisce emozioni e stati d’animo fragili, ma profondi. Nei suoi innumerevoli autoritratti, in particolare, si legge una tensione costante tra il desiderio di essere e la difficoltà di esprimersi in un mondo spesso dominato da voci maschili. Instancabile viaggiatrice onirica, si rappresenta in modi sempre differenti. Particolarmente simbolico e coinvolgente l’ultimo quadro, il più piccolo della collezione, intitolato “L’anima di Nori che sale in cielo”: una figura esile, dipinta di rosso sangue, che si assottiglia per toccare il cielo, simbolo della condizione della pittrice che, nonostante le sue fragilità, continuò a dipingere come estremo gesto di ricerca verso ciò che era lontano, espressione stessa del senso dell’arte. L’eredità di Nori de’ Nobili, assolutamente attuale, vive nella capacità di raccontare, attraverso l’arte, la complessità dell’esistenza e della sensibilità femminile e la sua voce silenziosa, ma potente, continua a ispirare chi cerca nell’arte verità e autenticità.
IL CENTRO STUDI SULLA DONNA NELLE ARTI VISIVE CONTEMPORANEE - Il Centro Studi, oltre ad ospitare donazioni di opere di artiste contemporanee italiane e straniere, ha l’obiettivo di approfondire la ricerca artistica contemporanea della donna, e promuove perciò un’intensa attività culturale con importanti esposizioni di artiste e artisti contemporanei. Questa estate, fino al 15 settembre, ospiterà la mostra “Memè Olivi-La linea infinita” a cura di Stefano Schiavoni e Simona Zava, una retrospettiva dedicata alla famosa maestra nell'arte dell'incisione e raffinata illustratrice (Senigallia 1922 – Roma, 2019).La mostra è arricchita dalla presenza di opere della nipote Amélie Barnathan, giovane artista che vive e lavora a Londra, il cui immaginario visionario e simbolico dialoga con l’eredità familiare, creando un ponte generazionale tra passato e presente.
Per maggiori informazioni: www.valmivola.com