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Assisi: lo straordinario cuore mistico dell'Italia

Un tuffo nel cuore del Bel Paese per ritrovare le radici della nostra più profonda umanità

Assisi e dintorni, sulle tracce di San Francesco

Un tuffo nel cuore del Bel Paese per ritrovare le radici della nostra più profonda umanità

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Assisi è un sontuoso compendio della storia d’Italia.

Vi sono magnifiche tracce del periodo romano con il tempio di Minerva, i resti del Foro, le mura romane e l’anfiteatro. Dopo il dominio dei Goti e dei Longobardi, verso l’anno Mille conobbe uno straordinario sviluppo, legato agli ordini monastici e specialmente ai benedettini.

Assisi è la città di San Francesco, patrono d’Italia, e di Santa Chiara, ed è il simbolo dei loro messaggi di pace. E’ stata dichiarata dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità perché “costituisce un esempio unico di continuità storica di una città con il suo paesaggio culturale e l’insieme del sistema territoriale”. Scopriamola, con i sui suoi incantevoli dintorni.

San Francesco - Nel 1181 nasce San Francesco che proprio nella piazza centrale della città umbra rinunciò pubblicamente a tutte le ricchezze del facoltoso padre e iniziò il suo straordinario cammino spirituale. Nel 1228, due anni dopo la sua morte, Francesco fu dichiarato Santo da papa Gregorio IX, che il 17 luglio pose la prima pietra di quella che diventerà la basilica di San Francesco, fra le più belle chiese gotiche italiane.  Il complesso, che fu consacrato nel 1253, è formato da due chiese sovrapposte e indipendenti.

I capolavori di Giotto - Aspetto gotico, luminoso e slanciato, la Basilica superiore è famosa in tutto il mondo per gli splendidi affreschi che Giotto dipinse dal 1296 al 1300, raffigurando episodi della vita di San Francesco in 28 riquadri che sono pietre miliari dell’arte mondiale, cui si affiancano altri capolavori assoluti a iniziare dagli affreschi di Cimabue nel transetto, nella crociera e nell' abside. La basilica inferiore è decorata da opere dei grandi maestri della scuola  fiorentina e senese del ‘300: Giotto e la sua cerchia, Cimabue, Simone Martini, Pietro Lorenzetti. La visita al complesso si completa con una tappa nella cripta, dove è conservato il corpo del santo e nel Museo del tesoro. Nel 1997 un terremoto causò profonde lesioni alla basilica superiore, con il crollo della volta in due punti e ingenti danni al timpano del transetto: 130 m2 di affreschi medievali furono ridotti in migliaia di frammenti. Si avviarono subito i lavori di restauro, portati a termine a tempo di record.

Il centro storico - Incantevole è il centro storico di Assisi, dove spiccano la duecentesca chiesa di Santa Chiara, con la facciata a bande bianche e rosa e, all’interno, il famoso Crocifisso attribuito al Maestro di Santa Chiara e venerato da San Francesco, preziose opere dal XII al XIV sec.,  la cripta dove si venera il corpo della Santa; la cattedrale romanica di San Rufino; la piazza del Comune con il palazzo dei Priori, il duecentesco palazzo del Capitano del Popolo con la torre Civica,  il tempio di Minerva, tempio romano risalente del I sec. a.C.  perfettamente conservato. A dominarlo, la trecentesca Rocca Maggiore, tipico esempio di architettura militare medioevale, da cui si gode di uno splendido panorama: Assisi, raccolta ai suoi piedi, e la splendida valle Umbra che va da Perugia a Spoleto.

I luoghi francescani - Fuori dalla cerchia urbana, si ripercorrono i luoghi francescani, ad iniziare dall’Eremo delle Carceri sulle pendici del monte Subasio, in una selva di querce e lecci, dove San Francesco e i suoi seguaci si ritiravano nella contemplazione e nella preghiera: sono molti i racconti di miracoli che si associano a questo sito, dove si visitano la chiesetta, l’oratorio, in parte scavato nella roccia, e la grotta di San Francesco, luogo di riposo del santo. Da visitare è poi il convento di San Damiano, nel cui giardino Francesco udì la voce di Chiara e compose il Cantico delle Creature; l’imponente basilica di Santa Maria degli Angeli, costruita tra il 1569 e il 1679 per proteggere la Porziuncola, una piccola chiesa che accolse la prima comunità dei francescani, e la cappella del Transito, dove san Francesco morì il 4 ottobre 1226.

Un borgo meraviglioso – Per chi vuole tuffarsi nel passato, consigliamo di imboccare la strada provinciale 249 e raggiungere Collepino di Spello, uno dei borghi più suggestivi e meglio conservati d’Italia, rimasto tale e quale dal medioevo. Un’atmosfera incantata, un silenzio rotto soltanto dal vento e dai cinguettii degli uccelli così cari a san Francesco: da non perdere.

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